7.5
- Band: SHAKRA
- Durata: 00:59:23
- Disponibile dal: 10/11/2017
- Etichetta:
- AFM Records
- Distributore: Audioglobe
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Un gradito ritorno per gli svizzeri Shakra, che con il nuovo “Snakes & Ladders” firmano il loro undicesimo disco in studio ed il secondo dal rientro in formazione dello storico cantante Mark Fox, un rinnovato sodalizio che ha permesso al precedente “High Noon” di arrivare al secondo posto della classifica svizzera e di entrare anche nelle charts tedesche. Con queste premesse le aspettative non possono che mantenersi ad altissimo livello e gli Shakra, diciamolo pure con grande soddisfazione, non deludono le aspettative. Il disco viene aperto da “Cassandra’s Curse”, un hard rock costruito su un midtempo molto melodico e dalle tinte maestose dove spicca la voce graffiante di un Mark Fox in grande spolvero. Tempo di aumentare velocità di navigazione, “Friday Nightmare” sfodera ottimi riff di chitarra ed un groove in crescendo che esplode nel ritornello catchy e melodico, qui gli Shakra assomigliano ai loro “padri connazionali” Gotthard. Thom Blunier alla sei corde si diletta in grandi assoli di gusto molto fine, senza mai strafare, ma lasciandoli sempre al servizio della canzone. Con la titletrack gli svizzeri ritornano su tempi medi, ma con una dose letale di melodie che rendono il brano molto radiofonico, ma mai troppo commerciale. Uno dei migliori episodi di questo “Snakes & Ladders” arriva con “Something You Don’t Understand”, un bel brano hard rock melodico, una power ballad se vogliamo, degna dei gloriosi anni Ottanta e di MTV. I cori si sprecano, gli assoli incantano e le linee vocali entrano in testa in pochi secondi, inducendo a cantare il pezzo a squarciagola. Su disco c’è un altro lento che brilla di luce propria, “Open Water”, che possiede un gusto inglese influenzato dalle grandi hard rock band degli anni Settanta. Le sorprese non sono finite, perché prima di scrivere la parola fine allo spettacolo, possiamo goderci un’altra bomba chiamata “The Race OF My Life”, scoppiettante e dal refrain corale e ottantiano, una composizione ballereccia che sprigiona adrenalina a mille. Questo disco numero undici siglato Shakra trova i suoi punti di forza nella semplicità di pezzi molto diretti ed orecchiabili, cantabili e radiofonici, ma soprattutto di buona qualità a cui va aggiunta una produzione molto pulita e potente. Un ritorno che siamo certi verrà apprezzato dagli estimatori della band e, perché no, sarà in grado di conquistare i favori di nuovi fan.