7.0
- Band: SHATTERED HOPE
- Durata: 01:03:50
- Disponibile dal: 06/11/2020
- Etichetta:
- Solitude Prod.
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Se dovessimo definire un periodo dell’anno ideale per un’uscita discografica all’insegna del doom più funereo sporcato di death, questo sarebbe proprio il mese di Novembre; ed infatti la nuova uscita degli Shattered Hope ben si sposa coll’andamento cupo e nebbioso delle giornate che lentamente si apprestano.
“Vespers”, terza fatica della formazione greca ed ulteriore sigillo a quella che sembra essere un’ottima e duratura intesa con Solitude Productions, ci consegna un’ora abbondante di musica cupa e pesante, striata qui e lì da unghiate death metal (i riff circolari e percussivi dell’iniziale “In Cold Blood”), suggestioni sognanti (l’accorata “Verge”) debitrici tanto verso Saturnus ed Ahab quanto a primi Anathema e Mourning Beloveth. L’intenzione degli Shattered Hope sembra essere quella di spingere – a suon dei rallentamenti cadenzati e quasi sospesi, del growl ora gorgogliante ed ora strozzato del cantante Nick e comparto ritmico ribassato e rallentato nella migliore tradizione del genere – l’ascoltatore ad un’introspezione colma di immota tristezza e disperazione, in cui la catarsi arriva solo quando le chitarre di Sakis e Thanos dialogano lamentose. Da segnalare l’interessante utilizzo della lingua madre per “Συριγμός”, in grado di arricchire l’atmosfera di un’aura tragica da stasimo di Sofocle, e dei mesti inserti di violino di “Towards The Land Of Deception”, una delle canzoni migliori del disco, poi ripresi nella lunga suite finale “The Judas Tree”, unici guizzi particolari di un disco di buona fattura, ma forse un po’ troppo ‘di mestiere’; al quintetto il cuore non manca e nemmeno la gavetta, vista la storia pressochè ventennale che porta con sè, ma crediamo che ci voglia ancora una limatina in più per far sì che rifletta in maniera brillante l’oscura luce che racchiude al proprio interno.
Se amate indulgere in ragionamenti tremebondi, trovate sollievo nella greve pesantezza della scena funeral doom, allora qualche sessione d’ascolto di “Vespers” non potrà far altro che giovare i vostri tormentati pensieri senza sole.