6.5
- Band: SHINING (SWE)
- Durata: 00:39:33
- Disponibile dal: 20/04/2015
- Etichetta:
- Season Of Mist
- Distributore: Audioglobe
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Forse sinora tutti avevamo avuto timore di pensarlo… di ammettere che gli Shining dei primi quattro album non ci sono praticamente più o di loro rimane oramai ben poco. Il nuovo “IX (Everyone, Everything, Everywhere, Ends)” non è rivoluzionario, nè troppo sperimentale, ma continua ad allontanarsi (o ad evolversi, dipende dai punti di vista) dal depressive black metal delle origini. Prendendo sempre come punto di partenza l’album precedente ed evolvendo ulteriormente quel sound, nel giro di una manciata di album gli svedesi Shining hanno preso le distanze dallo stile che li ha resi famosi e a suo tempo innovatori. Il celebre lato tragico, malato e depressive di Kvarforth e soci si sta affievolendo o non è più presente in tutti i nuovi brani; questo vuoto lascia il campo a nuove soluzioni – come su “Framtidsutsikter” o su “Inga Broar Kvar Att Bränna” – dove si sentono persino delle atmosfere romantiche o comunque spunti che non trasmettono alcun feeling negativo – prerogativa assoluta in passato degli Shining. Qualcosa di buono su questo nono full length album ovviamente c’è, come l’elaborato riff di apertura su “Människotankens Vägglösa Rum”, così come non mancano i classici riff black metal, ma sebbene questi ultimi siano di una qualità più che discreta, essi si dimostrano anche poco innovativi. La scelta di una produzione perfetta, dai suoni cristallini, ovviamente non aiuta queste parti classiche dove al black metal andrebbe restituito il suo sound primordiale. Non c’è più niente di torbido nella musica degli Shining e forse non è da oggi che le cose stanno così, ma con “IX (Everyone, Everything, Everywhere, Ends)” tutti i nodi sembrano venire al pettine: il titolo di questo nuovo album rischia di essere tremandamente autobiografico e di rivolgersi contro il proprio autore. Presa singolarmente, senza fare nessun collegamento, questa release è valida ed il livello delle canzoni è buono, ma ci si accorge anche che dietro non c’è una storia che pure dovrebbe esserci, manca un background solido. Gli Shining non verranno di certo ricordati per questo lavoro, che non ha molto senso nella loro discografia nè è l’inizio di un qualcosa di nuovo. La sua consistenza è effimera ed in breve tempo svanirà nel nulla. Perchè tutto si avvia alla fine. Parola di Shining.