8.0
- Band: SHINING (SWE)
- Durata: 00:44:11
- Disponibile dal: 01/06/2004
- Etichetta:
- Avantgarde Music
Spotify:
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L’etichetta italiana Avantgarde ha per le mani una delle più grandi black metal band del nuovo millennio, gli Shining. Dopo aver prodotto l’ultimo capolavoro della band “Angst: 3”, ora la label nostrana calca la mano e ristampa i vecchi lavori del malato gruppo svedese. E’ ora dunque della seconda fatica della band, il tetro ed angosciante “Livets Ändhållplats”, un capolavoro del suicide black metal che gli stessi Shining hanno contribuito in maniera determinante a generare (o a far rinascere se si vuole). Il cd uscì nel 2001 per la svedese Selbstmord Services, etichetta dello stesso Kvarforth, mente del gruppo, e ora viene qui riproposto per quelli che sbadatamente se lo sono fatto scappare in passato. Gli Shining a buon diritto sono il gruppo guida di un sottogenere del black metal misantropico e cupo che in pochi anni ha creato una scena molto ben rappresentata con gruppi come Craft, Leviathan, i nostrani Forgotten Tomb: suicide extreme metal fatto con la giusta tecnica e la giusta dose di follia omicida, una miscela maniacale capace di produrre un album nero come la pece, morbosamente attraente, profondo come l’abisso più oscuro. Ritmi lenti soffocanti, arpeggi dal mood disperato ed agghiacciante, la musica degli Shining sfiora le più lugubri immaginazioni umane e le fomenta, le spinge ad una dolorosa realizzazione. Difficile davvero trovare un gruppo black metal che riesca a subliminare a questi livelli la natura del malessere umano. Per tutte le anime misantrope, ecco il gruppo della ‘vita’, uno stream nero che fluisce inesorabile dalle note di tutte le produzioni degli Shining e non solo in questo capolavoro che risponde al nome di “Livets Ändhållplats”. La produzione è ovviamente gelida ma non grezza, perché ben studiata negli Abyss Studio, una pozione di veleno che vi adombrerà lentamente fino a farvi cadere nella dimensione Shining, dove brilla solo l’oscurità. Altrettanto difficile stabilire quale sia il miglior album della band perché, pur non cambiando stile, tutte e tre le release di questo trio svedese hanno qualcosa di particolare. Forse in “Livets Ändhållplats” la disperazione ha il sopravvento sugli altri sentimenti sottoposti a tortura da Kvarforth e soci. Nonostante questo album sia già un must del settore, l’Avantgarde rimette a disposizione questa pietra nera per i ritardatari e per i perenni indecisi a farsi del male con la musica più opprimente che ci sia. Buona sofferenza a tutti.