6.5
- Band: SHINING (SWE)
- Durata: 00:40:53
- Disponibile dal: 20/03/2005
- Etichetta:
- Avantgarde Music
- Distributore: Masterpiece
Spotify:
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Gli svedesi Shining decidono di dare un ultimo brivido a chi li ha sempre seguiti con tanto interesse. Si aprono gli orizzonti del depressive black metal, in modo inaspettato, proprio da uno dei capostipiti del genere. Aperture ariose, leggermente meno inquietanti, ma ugualmente apocalittiche, e proprio verso quelle atmosfere, in stile Death In June, gli Shining tendono di ampliare il proprio mood, in parte riuscendoci. L’opener “I Och Med Insikt Skall Du Förgå” fa davvero ben sperare in un cd innovativo nonostante si debba passare un momento di sorpresa nel sentire gli Shining suonare in modo leggermente differente dal solito. La speranza ben presto si rivela un’illusione, però, perché le aperture stilistiche ci sono, ma sono solo abbozzate, sono timide mentre avrebbero dovuto essere sostenute da una fermezza e determinatezza fuori dal comune per raggiungere il proprio intento. Anche la successiva canzone lascia intravvedere qualcosa di nuovo, ma con il passare del tempo la fiamma si spegne e tutto ritorna ad essere ombra. Un’ombra da amare e da abbracciare, perché il feeling oscuro che si respira in qualsiasi release degli Shining, “The Eerie Cold” compresa, è di quelli memorabili. Eppure il giudizio finale su questa release rimane in sospeso perché la band si ferma a metà strada, tra il nuovo ed il vecchio. Il cd non ha la forza della disperazione degli album precedenti, non ne possiede l’estremismo sonoro perché distratto da altre sirene, sirene che però non lo lasciano abbandonare il vecchio amore depressive e così tutto il cd ha un senso d’incompiuto. Nonostante questo i brani del cd sono come al solito di buona levatura, “The Eerie Cold” gode della migliore produzione che gli Shining abbiano mai avuto, la profondità dei suoni è fantastica, la batteria sembra un antico tamburo che suona negli abissi, forse il cantato non è più ottimale come una volta, specie nel brano “Någonting Ar Jävligt Fel”, ma non è questo il lato negativo del lavoro, ovviamente. Infastidisce il fatto che se, come sembra, gli Shining concluderanno con questa release il loro percorso, questo rischia di non raggiungere mai l’agognato traguardo, quello della metamorfosi musicale e pertanto il cambiamento abbozzato in questo quarto capitolo non potrà mai più venir apprezzato e sviluppato. Forse gli Shining hanno deciso di cambiare qualcosa, ma non credete che il cd contenga chissà quale cambiamento drastico tale da non riconoscere più il trademark della band, ma lo hanno fatto tardi, ‘macchiando’ peraltro una discografia che fino ad “Angst” era compatta ed omogenea. Anche un buon boccone può lasciare l’amaro in bocca.