SHRAPNEL – In Gravity

Pubblicato il 07/06/2024 da
voto
7.0
  • Band: SHRAPNEL
  • Durata: 0040:31
  • Disponibile dal: 31/05/2024
  • Etichetta:
  • Candlelight

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Salutiamo definitivamente gli Shrapnel e diamo il benvenuto ufficiale agli… Shrapnel. Come? Ma cos’è? Uno scherzo? No, nessuno scherzo, solo che, dopo essersi spacciato, per quindici anni, come una band thrash metal, cresciuta a pane e Sodom (deliziosa la cover di “The Saw Is The Law” del 2021), certificando tale devozione con i primi tre album rilasciati, il quartetto inglese ha compiuto un autentico triplo salto mortale, scombinando interamente le carte in tavola.
Cambio di logo, cambio di cantante (bassista) ma, soprattutto, cambio di genere: abbandonate in toto le sonorità thrash della vecchia scuola, gli Shrapnel hanno letteralmente virato verso sonorità più moderne, alleggerendo da un lato il timbro vocale, spingendosi sui lidi di un djent/metalcore dall’altro, con riff e ritmiche più serrate, condendo il tutto con stacchi groove e prog. Insomma, un cambio di rotta totale che, forse (ma non solo), va rimandato proprio alla sostituzione avvenuta dietro il microfono, con l’ingresso in formazione di Daniel Moran, già all’opera con i Reaper, prog metal band di Liverpool, salendo quindi su un carro tappezzato di Jinjer, Tesseract e Bleed From Within, al posto del vecchio cingolato griffato Destruction, Overkill e dagli stessi Sodom.
Per carità, nulla vieta di interrompere un percorso e di intraprenderne uno nuovo, magari completamente diverso dal precedente; l’importante è avere bene in mente quale sia il nuovo obiettivo da raggiungere, senza correre il rischio di sbandare, per il solo gusto di sorprendere o semplicemente di variare il tema.
E in questo senso gli Shrapnel, diversamente da altre realtà che hanno compiuto il medesimo salto di stile, ottenendo risultati tutt’altro che confortanti (vedasi i tedeschi Dust Bolt), sono stati abili a confezionare un disco, il qui presente “In Gravity”, potenzialmente in grado di raggiungere una nuova fetta di pubblico, aperta ovviamente ad un versante metal diametralmente opposto a quello finora proposto dalla band guidata dal chitarrista Chris Martin.
Inversione di marcia prontamente riflessa nell’immediata title-track, la quale mostra chiaramente il nuovo binario percorso dalla band britannica; la collaborazione di Scott Kennedy, frontman dei Bleed From Within, ne è poi la definitiva conferma.
Un punto di partenza che si apre a ventaglio sui successivi nove pezzi con l’oscura “Amber Screams”, “Guardian” e “Dark Age” a rivestire i panni dei brani più meritevoli: è soprattutto la prima a mostrare il lato intimo e progressive degli Shrapnel, lasciando invece al terzo pezzo in scaletta il compito di donare maggior furia e groove, mantenendo comunque una certa ariosità in sede di refrain. Da parte sua “Dark Age” è il mix dei due episodi precedenti, ponendo aggressività e profondità su una bilancia perfettamente in equilibrio. Armonia strumentale ed emotiva che esplode in tutto il suo entusiasmo nella conclusiva “Absolution”, ulteriore specchio della nuova veste indossata dalla band di Norwich.
Cambio coraggioso, frutto evidentemente di un ragionamento più complesso, scaturito non solo dagli avvicendamenti interni alla band ma che, probabilmente, è derivato anche da uno sguardo più ampio (e commerciale) sul mercato metal attuale.

TRACKLIST

  1. In Gravity
  2. Amber Screams
  3. Guardian
  4. Breaker
  5. Judgement
  6. Dark Age
  7. Follow The Cold
  8. As Above...
  9. So Below
  10. Absolution
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