
7.5
- Band: SHRIEKING DEMONS
- Durata: 00:16:28
- Disponibile dal: 30/07/2021
- Etichetta:
- Caligari Records
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L’abilità e l’intelligenza di saper sfruttare al meglio ciò che il passato ha offerto, ottenendo risultati più che discreti, evitando nel contempo di esaurirsi in un asettico imbuto senza infamia e senza lode e, soprattutto, senza la benché minima risolutezza propositiva. Doti esemplificative, fuoriuscite dal qui presente “Diabolical Regurgitations”, esordio ufficiale in formato EP degli Shrieking Demons, creatura tricolore devota alle radici più sporche ed intricate del death metal. Autopsy, Decomposed e Dream Death: questi alcuni dei nomi rintracciabili all’interno dei quattro brani promossi da questo power-trio tutto italiano. Line up solida e coesa, seppur di recentissima formazione, composta da figure già parecchio attive tra i meandri dell’underground più estremo e doom del nostro paese: da Giorgio Trombino nel ruolo di chitarrista/bassista a David Lucido dietro le pelli (entrambi negli Assumption e protagonisti nei Bottomless) sino a Gabriele “Gabri”, già vocalist nei Cancer Spreading, Gravesite e Terror Firmer.
Rigurgiti diabolici che non si esauriscono, come detto, in una mera riproposizione dei copioni elargiti a suo tempo dalle band richiamate in precedenza, tutt’altro. Supportati da una produzione degna di tale nome, utile a valorizzare ulteriormente le singole prestazioni dei tre protagonisti, gli Shrieking Demons dimostrano il proprio valore sin dal primissimo riff dell’opener “Water Drop Torture”, pezzo borchiato death da cima a fondo, costruito su tre piani ben distinti. Ampolloso con le sue venature doom nella prima parte, a pieno regime nella sezione centrale, anticipando un midtempo di facile presa, guidato dall’ugola ‘growlemente” pulita del singer Gabri. Un timbro iniziale che pone le robuste basi per la successiva “Hidden Cathedral Of Diseases”: tempestoso, scandito dal martellio del basso di Trombino, il secondo brano della tracklist chiama a sé elementi più vicini al thrash confermando una buona dose di versatilità d’offerta da parte dell’act nostrano. Varietà che trova il giusto continuum grazie a “Unspeakable Rites” in cui è la sei corde dello stesso Trombino a fare la voce grossa, lanciando riff sanguinolenti e sguaiati. Poco più di sedici minuti che si concludono con la misteriosa “Whispering Corridors”, dov’è la matrice doom a tirare le fila di un pezzo che chiude un debutto di assoluto spessore. Che sia solamente l’ennesimo progetto messo in piedi dai tre musicisti o qualcosa in più lo scopriremo nel prossimo futuro; quel che è certo è che, come prima testimonianza, gli Shrieking Demons hanno messo sul tavolo una serie di carte vincenti che lasciano ben sperare per il loro avvenire.