SIDEREAN – Lost on Void’s Horizon

Pubblicato il 23/06/2021 da
voto
7.5
  • Band: SIDEREAN , TELEPORT
  • Durata: 00:40:48
  • Disponibile dal: 25/06/2021
  • Etichetta:
  • Edged Circle Productions

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Agile e sfuggente come una farfalla, la musica del gruppo sloveno torna a volteggiare sopra le nostre teste, riprendendo e ampliando il discorso avviato sotto il nome Teleport il decennio scorso. Il cambio di monicker, oggi divenuto Siderean, va a sottolineare un ulteriore consolidamento dell’anima cerebrale e al contempo ariosa della band (da sempre permeabile alle suggestioni del rock e del metal più progressivi), che qui trova spesso modo di svincolarsi ampiamente dalla matrice death e techno-thrash metal tipica delle sue vecchie esperienze. “Lost on Void’s Horizon” si configura come l’opera più coraggiosa e cerebrale dei ragazzi di Ljubljana, da un lato rimanendo fedele ai canoni estetici dell’ottimo EP “The Expansion” – l’ultima fatica pubblicata come Teleport – dall’altro osando con più insistenza su trame ambigue, ricche di ritmi sincopati, battiti e palpitazioni che richiedono un’estrema e totalizzante attenzione per comprendere il loro unire orditi prog e ombre extreme metal, i quali vanno a creare una sequenza mirabile di visioni evanescenti e noir, che si susseguono per i quaranta minuti di questa tracklist.
Nonostante una base ritmica spesso irruente – dove di certo non mancano blastbeat e doppia cassa – sono pochi, se non pochissimi, i riff ‘tradizionali’ e dal grande impatto presenti nel disco: i Siderean forse si stanno lasciando del tutto alle spalle il mondo death-thrash, tanto che su “Lost…” optano per restare nel solco di un progressive metal ricco di asprezze, trasformando la forma canzone in una sorta di moto avveniristico colmo di momenti glaciali ed enigmatici, arie spaziali, arpeggi sibillini e profondi interventi di growling vocals. Questa volta nella narrativa dei ragazzi si sentono più Voivod ed Extol (se non addirittura le riflessioni dei vecchi Opeth) che Demilich o Vektor, e ciò potrebbe lasciare un po’ di amaro in bocca agli ascoltatori più ‘metallari’ e legati all’impatto, ma, d’altronde, sin dall’opener “Eolith”, risulta chiaro come “Lost on Void’s Horizon” desideri ammaliare piuttosto che scuotere e colpire. Va detto che non tutti i pezzi risultano ben caratterizzati e che talvolta la band ancora eccede un pochino in astrattismo, ma il disco, sull’onda di episodi avvincenti come la titletrack e “Sidereal Evolution”, si dimostra comunque un nuovo importante passo verso la meta di una musica ancora in divenire; un album che magari farà discutere e che dividerà i cultori dell’underground, ma che innegabilmente è permeato da un suo fascino, al quale dopo attenti ascolti è difficile sottrarsi.

TRACKLIST

  1. Eolith
  2. Traversing
  3. Lost on Void's Horizon
  4. Sidereal Evolution
  5. Coalescing into the Expanse
  6. Abyssophora
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