SIDEREAN – Spilling the Astral Chalice

Pubblicato il 05/09/2024 da
voto
7.5
  • Band: SIDEREAN
  • Durata: 00:43:45
  • Disponibile dal: 13/09/2024
  • Etichetta:
  • Edged Circle Productions

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Con il nuovo “Spilling the Astral Chalice”, i Siderean si confermano instancabili sperimentatori di suoni obliqui. Un disco il cui ascolto crea un’aura di grande suggestione immaginifica e particolarmente immersiva, restituendo spesso la sensazione di una sorta di psichedelia visionaria, straniante e pulsante, dove le chitarre svisano, gemono, strepitano e dilagano sugli interventi di una sezione ritmica decisamente raffinata.
Il successore di “Lost on Void’s Horizon” è una vera e propria immersione ambientale suddivisa in sei impressioni, sei episodi che rielaborano elementi techno-thrash e progressive death metal e li convogliano verso una ideale zona contemplativa e dalla morfologia cangiante, con pezzi come “Emerald Age” dove il canovaccio si fa più che mai onirico, facendoci quasi entrare in uno stato ipnotico.
In ogni brano di questo suo secondo full-length, il gruppo sloveno cerca di compiere la magia di far disperdere ogni punto di riferimento con l’ambizione di allestire un discorso inedito e personale, dove la commistione e collisione di elementi eterogenei e il gioco di dissonanze prova a tradursi in cristallina leggerezza e impalpabile dissolvenza.
Partendo da modelli metal, si potrebbero citare i soliti Gorguts, gli Stargazer, gli Extol o gli Execration – persino certi Opeth in alcuni passaggi sincopati – ma in questa occasione la componente visionaria è talmente accentuata e le arie sono così sibilline e sfuggenti che il tutto arriva quasi a suonare come dei Ved Buens Ende sorretti da ritmiche death metal. La band tenta di proporre un’ermeneutica dell’armonia, un sottile filo di unione con cui elevare un riffing spigoloso e avantgarde verso arie di assoluta astrazione.
Il risultato è un album estremamente denso, in un mix a tratti caotico e a tratti di una levità soporifera, in cui vengono alternati atmosfere siderali e interferenze terrene, queste ultime guidate da un’interpretazione vocale particolarmente spontanea, in cui il growling spesso lascia campo a diverse sfumature di voci urlate. Una tracklist in cui una serie di interrogativi vengono sollevati e lasciati fluire, a disposizione di una frangia di ascoltatori particolarmente attenta e propensa all’ascolto in cuffia.
Ancora una volta, sono pochi gli appigli, gli spunti di facile presa o i cenni a un vago concetto di canzone, ma un pezzo come “Visions” resta comunque esemplare nel suo sciorinare l’anima sognatrice degli sloveni e il cuore di tutto il lavoro, il quale è dato in primis dalle grandi sospensioni su cui si costruiscono le armonie, poggiate su costrutti in apparenza fragili ma avvinti da una notevole forza emotiva.
Chi ha apprezzato “Lost…” troverà quindi dei Siderean sempre più convinti sulla strada da intraprendere, impegnati più che mai nel loro viaggio mentale e astrale senza confini conosciuti. Coloro in cerca di maggiore cattiveria, di calore o di progressioni capaci di mantenere più semplici equilibri strutturali e armonici, dovranno invece necessariamente guardare altrove.

TRACKLIST

  1. The Sacred Sea
  2. Visions
  3. Forces
  4. Emerald Age
  5. The Coming Tides
  6. To Build Ruins
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