7.5
- Band: SIEGE OF POWER
- Durata: 00:40:45
- Disponibile dal: 17/02/2023
- Etichetta:
- Metal Blade Records
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Anzichè il temibile ‘Parental Advisor Explicit Content’, prendete il più classico e confortevole logo del “100% Guaranteed” e incollatelo con fermezza sulla copertina del qui presente “This Is Tomorrow”, secondo lavoro dei Siege Of Power, supergruppo death/thrash guidato dal leader maximo degli Autopsy Chris Reifert (qui nel solo ruolo di cantante), accompagnato da Paul Baayens alla chitarra, Bob Bagchus alla batteria (presente e storico passato degli Asphyx) e Theo Van Eekelen al basso, protagonista a suo tempo degli Hail Of Bullets. Già perchè al termine dei quaranta minuti previsti, le parole che andrete a pronunciare, subito dopo le indiscusse grida di giubilo, saranno senza ombra di dubbio queste tre: ‘garanzia al 100%’. Una certezza sicuramente contornata dall’esperienza dei quattro interpreti, dove comunque non si gioca solamente sul sicuro, non si viaggia col pilota automatico, non ci si adagia sul ‘vincere facile’: qui c’è da classe da vendere, sciorinata con lustrini e paillettes.
Già nel 2018, quando la creatura Siege Of Power prese realmente forma, dopo aver compiuto i primi passi con il monicker di First Class Elite, arrivarono le prime avvisaglie, seppur smorzate oseremmo dire: i colpi in faccia di “Warning Blast”, infatti, provocarono sì dolore ma avevano ancora quel sapore di una semplice reunion tra amici, gettando quindi più di un dubbio sulla prosecuzione del progetto. Cinque anni dopo tuttavia, e fortunatamente visti i risultati, gli amici si sono ritrovati al bancone e hanno deciso di fare sul serio, di pestare i pugni.
“This Is Tomorrow” è una perfetta dimostrazione di come si possa suonare robusto death e violento thrash riunendo tecnica, old-school e semplicità d’intenti in un sol colpo. La prima parte dell’album, almeno fino ad “Oblivion” è da prendere e incastonare nei padiglione auricolari. L’opener “Force Fed Fear” rappresenta in toto la cover del disco con Reifert a sputare sangue mentre i riff impetuosi scandiscono le frustate letali della triste mietitrice, anticipando il refrain portante in cui l’ugola dello stesso Reifert sembra vestire i panni di George Fisher. Old-school che sale di livello nella classica “Sinister Christians”, ma è con “Scavengers” che i ritmi si fanno ossessivi, grazie ai suoi tappeti di riff a prendere d’assalto l’ascoltatore. E ancora, aggiungiamoci gli stacchi doom e malinconici di “As The World Crumbles”, costellata da inserti melodici ad interrompere il sermone di Reifert. Un’alternarsi superbo tra momenti di alta desolazione (la stessa “As The World Crumbles” e “Deeper Wounds”) e autentiche sfuriate in modalità Possessed, come “Zero Containment” o la violentissima “Oblivion”. L’album cala leggermente di intensità nella parte finale (richiamiamo comunque la punkeggiante “The Devil’s Grasp”), mantenendo comunque alta la tensione generale maturata in precedenza. Se questo è il domani, ben venga: allenate ben il collo e preparatevi allo scapocciamento definitivo. Eravamo quattro amici al bar… Che volevano spaccare il mondo.