7.0
- Band: SIELUNVIHOLLINEN
- Durata: 00:40:24
- Disponibile dal: 08/09/2023
- Etichetta:
- Hammer Of Hate
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A soli due anni di distanza dal più che promettente “Teloituskäsky”, i finlandesi Sielunvihollinen (che tradotto significherebbe a grandi linee ‘il Diavolo’) sfornano il loro quinto album su lunga distanza intitolato “Helvetinkone”.
La band in poco tempo ha fatto qualche passo in avanti e ha confermato la validità di quanto già fatto sentire in passato: ascoltando bene questo nuovo lavoro si può dire che il gruppo sia riuscito a definire un proprio trademark, potenzialmente riconoscibile se ascoltato con attenzione. La band si inserisce pienamente in una certa tradizione black metal tipicamente finlandese (dal riffing graffiante e melodico alle cover degli album molto in stile Horna), senza però risultare estremamente violenta nel sound. Intendiamoci, stiamo parlando sempre di black metal, ma seppur il tocco sia sempre un po’ rozzo e dal sapore underground, il riffing è ben ponderato e generalmente assai melodico, ed in alcuni frangenti poi, come su “Veitsenterällä”, troviamo persino contaminazioni di death/black melodico dal sound swedish.
Rispetto al passato su questa nuova release la produzione ha più mordente, pur restando comunque sempre con suoni grezzi e freddi ma puliti, che permettono di sentire distintamente tutti gli strumenti, basso compreso (particolare non scontato nel black metal).
Non si raggiungono i livelli melodici dei conterranei Catamenia, ma la melodia c’è e bisogna dire che la formula funziona, perché la release si rivela molto godibile: i brani scorrono via veloci ed alcuni di essi sono davvero ispirati, dall’opener “Sinetti Ja Symboli” alla title-track.
Il buon livello raggiunto dalla band sorprende ancor di più se si pensa che in realtà si tratta di un solo-project di tale Ruttokieli (anche bassista dei Barathrum dal 2014), il quale si avvale di vari strumentisti quando deve dare ai suoi Sielunvihollinen una dimensione live. Se dobbiamo dare dei punti di riferimento sul particolare stile black metal suonato da questa band finnica restando entro i patrii confini, allora possiamo accostarli maggiormente a band quali Satanic Warmaster e Azaghal (sempre con le dovute proporzioni) per quel giusto mix di aggressività e melodia piuttosto che al filone black metal decisamente più satanico e nero di Bexehen e Sargeist.
La cosa più interessante di questa release in particolare è che dopo un primo ascolto si riesce a capire la provenienza della band anche senza conoscerla, c’è un comune denominatore in gran parte dei gruppi black metal finlandesi che sa rendere le release interessanti anche già dopo pochi secondi, dandone una connotazione geografica. Gli amanti del black metal sanno a cosa facciamo riferimento e questa è forse la forza della scena black metal finlandese: qualità e appartenenza. Per molti di noi la loro lingua resterà sempre un grande, affascinante mistero, ma poco importa perché sembra sposare perfettamente questo tipo di musica. Avanti così!
