7.0
- Band: SILENCE THEREAFTER
- Durata: 00:29:34
- Disponibile dal: 20/07/2019
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Una delicata e mortifera intro di pianoforte, vagamente irrobustita da un diafano tappeto di tastiere, ci apre le porte del mondo musicale di questo trio mantovano, la cui proposta afferisce per sonorità al black metal atmosferico, ma come nel caso delle band da cui i Silence Thereafter sembrano prendere ispirazione (Fen, Agalloch, Alcest e analoga compagnia), c’è molto doom nelle cadenze e nell’immaginario che riescono ad evocare. Saranno i rallentamenti che sovvertono e impreziosiscono i due brani – il terzo è la breve intro sopracitata –, il cantato straziato che sembra emergere dal nulla come un simulacro pagano da un bosco, o ancora le ritmiche ipnotiche e senza tempo a cui ricorrono, quel che è certo è che sanno colpire al cuore e trasmettere bene quel vuoto interiore a cui ci pare riferirsi il titolo di questo EP (“Hollow”, appunto); un tema forse abusato, ma che viene percorso a dovere anche nelle liriche, tutt’altro che banali. E nonostante ci si trovi di fronte a due soli brani, non manca un’apprezzabile dinamismo, in particolare all’interno degli stessi, grazie a una lunghezza corposa che mai si tramuta in noia. “Wings Of Misery” tocca sicuramente le corde più eteree, mentre in “This World Of Lies” ci pare emergere il lato più sofferto e disarmonico della band; ed è interessante come ottengano risultati diversi, in entrambi i casi, con il frequente passaggio tra momenti acustici e riffing serrato, oltre a un uso molto espressivo della voce – decisamente più maligna e abrasiva nell’ultima traccia. “No clean singing”, specificano nelle note di presentazione, e questo da solo vale mezzo punto in più, visto che non sacrifica nulla in termini di suggestioni: depressione, dolore, Natura matrigna… tutto il loro sottotesto esce con qualità, facendoci ben sperare per una prova sulla lunga distanza.