7.5
- Band: SILENT MORIAH
- Durata: 00:25:28
- Disponibile dal: 04/02/2022
Spotify:
Apple Music:
Tecnica al servizio della brutalità. Sì, ma non solo. I bolzanini Silent Moriah arrivano al secondo EP incastonando a dovere ciò che avevano solamente anticipato nel precedente “Wise Murders & Natural Evil” rilasciato sei anni orsono. Il quartetto dell’Alto Adige, capitanato dal singer Leonardo ‘Leo’ Moscato e dal chitarrista Edoardo ‘Renny’ Bergamo, ha improntato il carattere del grassetto sulle proprie potenzialità realizzando cinque brani di sicuro impatto qualitativo, riuscendo a spaziare con agilità e precisione tra i lidi di un death corrosivo e chirurgico ed un groove più animato e a suo modo armonioso. Queste le caratteristiche del qui presente “Kill Everything You Love”: oltre venti minuti articolati in cinque capitoli, dove gli elementi menzionati poco fa si trovano a meraviglia tra riff flessibili e breakdown serrati, accogliendo l’ascoltatore in un cerchio sonoro dalle molteplici sfumature. Varietà che rende anche difficile etichettare i Silent Moriah in un unico genere i cui rimandi, grazie ad una freschezza d’intenti non indifferente, si estendono da forme simil-Dark Tranquillity in una veste più greve ad alleggerimenti ritmici marchiati Nile, ma di assodato c’è la volontà da parte del gruppo di Bolzano di crearsi uno spazio autonomo da rintracciare in ognuno dei pezzi presenti nell’EP.
Dall’opener “L’Ultimo Sospiro” sino alla conclusiva “Exitless” troviamo infatti sontuose aperture più ariose, comprendenti anche il comparto vocale, a testimoniare un ecclettismo di base che trova il suo apice nella titletrack, ma soprattutto nella successiva “Empty Hourglass”, in cui è lo stesso Moscato a fare il bello e cattivo tempo, unendo un growl ultracompatto (ascoltate il finale) a timbriche più solari e pulite, alternando cattiveria ed intimità nel descrivere la depressione e l’alienazione, assolute protagoniste dell’odierna società. Notevoli e costanti cambi di ritmo, ideali per dare la giusta musicalità al susseguirsi di emozioni rappresentate dalla copertina dell’EP: una porta avvolta nelle nubi, aperta su una dimensione carica di misteriosa solitudine. Sensazioni ribaltate dagli stessi Silent Moriah nel videoclip a supporto della prima traccia: “L’ultimo Sospiro” porta sullo schermo la presa dirompente della band tricolore, la quale con “Kill Everything You Love” pone le basi, a questo punto, per il prossimo passo definitivo chiamato full-length.