7.5
- Band: SILVER NIGHTMARES
- Durata: 00:26:07
- Disponibile dal: 02.04.2020
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I Silver Nightmares si formano nel 2018 con l’intenzione da parte dei tre musicisti – Alessio Maddaloni (batteria e tromba), Gabriele Taormina (tastiere) e Gabriele Esposito (basso) – di suonare un prog derivante da differenti influssi.
In effetti, questa loro prima fatica discografica, un EP intitolato “The Wandering Angel”, sorprende sin da subito per come la band abbia saputo far confluire tutte queste influenze in un sound che appare affascinante e accattivante. Merito anche del fatto che, attorno al nucleo di base della line-up, hanno collaborato diversi altri musicisti palermitani, ovvero i chitarristi Mimmo Garofalo e Tody Nuzzo, i cantanti Simone Bonomo e Michele Vitrano, il trombettista Davide Severino e il flautista Giulio Maddaloni. Proprio Bonomo colpisce in uno dei pezzi forti del disco, l’opener “The Wandering Angel” (per la quale è stato realizzato anche un video animato): le sonorità sono dolci e melliflue, ma il cantante vi si accosta con un approccio alquanto originale (in certi passaggi la sua voce calda ci ha fatto addirittura pensare a Morrissey), con l’apporto di cori davvero efficaci, che riescono a rendere così un’atmosfera onirica e pregna di emozioni. Il celebre richiamo a Muttley da parte di Dick Dastardly introduce il secondo brano, una strumentale dove ben presto fanno capolino le trombe, dando la sensazione di trovarsi in un pezzo funky, per poi virare verso sonorità più plastiche e cariche di groove, con un bell’intermezzo però di flauto che sa tanto di Jethro Tull. Il flauto è protagonista anche in “David The King”, una canzone melodica, con sonorità che rimandano ai primi Genesis, ma con chitarre più decise, che ricordano vagamente qualcosa tra Kansas e Foreigner. Un po’ su questa scia è una canzone piuttosto diretta come “Light Years Away”, decisamente hard rock/AOR, accostabile ad un sound fine anni ’80/inizi anni ’90, ottimamente interpretata da Vitrano, mentre il brano più impegnativo è probabilmente “Dame Nature”, nel quale i Silver Nightmares danno un perfetto compendio del loro stile, spaziando tra diverse suggestioni e passaggi di profonda intensità.
Un esordio che ci ha sicuramente ben impressionati e con spunti pure alquanto originali: le premesse sono dunque molto buone e questo lascia ben sperare per quelle che possano essere le future produzioni della band.