7.0
- Band: SINISTER
- Durata: 00:47:46
- Disponibile dal: 22/08/2008
- Etichetta:
- Massacre Records
- Distributore: Audioglobe
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Il precedente “Afterburner” aveva dato l’impressione di rappresentare il primo capitolo di una nuova era per i Sinister, e questo nuovo “The Silent Howling” ne è una evidente conferma. Il primo disco dei nostri per Massacre Records mette infatti in mostra un songwriting che in certi passaggi è notevolmente lontano da quello che sino a poco tempo fa ci si sarebbe normalmente aspettato dal gruppo olandese. Tantissima melodia, ritmiche per lo più cadenzate, contaminazioni (melodic) black metal… a volte solo il growl di Aad Kloosterwaard ci ricorda che sono i Sinister la band che stiamo ascoltando. Un’evoluzione tutto sommato logica, se si pensa ad alcune soluzioni già utilizzate su “Afterburner”, tuttavia comunque un po’ spiazzante, visto che in certi frangenti mancano davvero quella ferocia e quelle atmosfere malsane che tutti avevamo avuto modo di conoscere e apprezzare in grandissimi lavori come “Hate” o “Diabolical Summoning”. In ogni caso, non c’è da disperarsi troppo, perchè i Sinister, pur cambiando un po’ stile, hanno confezionato un disco tutto sommato valido e gradevole. Alex Paul si sta rivelando un buon chitarrista/songwriter e, nonostante alcuni spunti rimandino sfacciatamente agli ultimi Dimmu Borgir, il suo operato qui si rivela coinvolgente e spesso formalmente inattaccabile. Inoltre, la produzione – pulita come mai prima d’ora – conferisce al tutto uno slancio degno di realtà più moderne e celebrate, rendendo l’ascolto piuttosto fluido. Cosa utile soprattutto nella parte centrale della tracklist, nella quale i nostri forse osano un po’ troppo, cimentandosi in suite particolarmente lunghe ed elaborate, in cui a volte viene perso un po’ il filo del discorso. Ma, nel complesso, il materiale proposto non dispiace: in sostanza, oggi i Sinister sono una band di death metal melodico (non swedish, attenzione!) e, in questo senso, non gli si può fare grandi appunti… le melodie funzionano e molti pezzi contengono riff davvero coinvolgenti. Se avevate apprezzato “Afterburner”, preparatevi perciò ad ascoltare una versione più ariosa e dinamica del suddetto disco. Chi invece esige vera brutalità è meglio che rivolga altrove la sua attenzione.