7.0
- Band: SINNER
- Durata: 00:56:43
- Disponibile dal: 15/07/2022
- Etichetta:
- Atomic Fire
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Lo stop dell’attività live dei Primal Fear ed i misteriosi messaggi sulla pagina ufficiale di Mat Sinner hanno destato preoccupazione, ma qualsiasi cosa sia accaduta, il bassista tedesco è comunque riuscito a completare il nuovo disco della sua band, che quest’anno festeggia il quarantesimo anniversario di carriera. Di sorprese all’orizzonte non ne troviamo, “Brotherhood” infatti è il classico disco di heavy rock che ci si aspetta dalla band tedesca. L’opener “Bulletproof”, una rasoiata rocciosa ed incalzante, precede “We Came to Rock”, un inno dal ritornello maestoso, corale e pensato per coinvolgere il pubblico durante i concerti. Tra i brani più riusciti dell’intero disco spicca la title-track, puro metal quadrato, che lascia spazio alle melodie nel momento di far esplodere il ritornello che entra subito in testa. Da ascoltare con attenzione anche “The Last Generation”, un brano di oltre sette minuti in cui la formazione tedesca ha inserito delle orchestrazioni per rendere il tutto più evocativo, centrando in pieno il suo scopo. “Brotherhood” al suo interno contiene una lunga lista di ospiti che rendono ancora più accattivante l’ascolto, tra cui citiamo Dave Ingram, Giorgia Colleluori (già presente sul precedente “Santa Muerte”), Ronnie Romero e il grande amico di sempre nonché compagno nei Primal Fear, Ralf Scheepers. L’esperienza non tradisce ed ancora una volta i Sinner sono riusciti a dar vita ad un disco che porta avanti con orgoglio la carriera di una band che ormai in Germania è una vera istituzione. Tra i tanti brani di buona fattura, manca però quel capolavoro in grado di far compiere all’ascoltatore un salto dalla sedia – ma comunque nulla di così grave da danneggiare la riuscita del ventesimo disco in studio firmato Sinner. Nulla da eccepire sul versante produzione, d’altro canto quattro decenni di storia hanno ampiamente insegnato a questi talentuosi musicisti come ottenere dei suoni spettacolari in studio. Avanti così, la vecchia scuola si dimostra ancora in grado di ruggire e di mietere vittime, non è ancora tempo per i ‘vecchi’ sovrani di cedere lo scettro ai giovani leoni affamati di gloria.