SIRENIA – 1977

Pubblicato il 20/05/2023 da
voto
7.0
  • Band: SIRENIA
  • Durata: 00:49:00
  • Disponibile dal: 26/05/2023
  • Etichetta:
  • Napalm Records

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I Sirenia tornano con un nuovo full-length, intitolato “1977”, che è anche l’anno di nascita del leader e fondatore Morten Veland. Questa ‘creatura’ del musicista norvegese ha ormai una storia ultraventennale alle spalle, che l’ha vista, partendo da una matrice di gothic/death e metal sinfonico, provare ad esplorare diversi territori e stili: di recente, c’è stato, in particolare, un forte avvicinamento verso sonorità elettroniche che nell’album precedente, “Riddles, Ruins & Revelations”, avevano acquistato un ruolo tuttavia troppo preponderante, non particolarmente gradito a chi scrive.
Per questo nuovo lavoro, in un certo senso, si prosegue su quella scia: lo stile è in generale meno pesante rispetto al passato e le voci in growl praticamente quasi del tutto scomparse; inoltre, c’è sempre una forte presenza di sonorità elettroniche e synth, però almeno stavolta, rispetto a prima, si riscontra un migliore equilibrio tra i diversi elementi stilistici. Certamente, dunque, i Sirenia fanno ampio ricorso all’utilizzo di sintetizzatori, che supportano un approccio fortemente melodico, al punto da farci pensare sotto questo profilo agli Abba o a certo pop ottantiano: questi elementi vengono inseriti in un contesto dove le chitarre riacquistano il loro ruolo, per quanto non particolarmente aggressive, con un mood che non è di certo arioso o solare, ma anzi ha sempre una certa vena malinconica o decadente, enfatizzata da testi che in molti casi tendono a rappresentare un senso di desolazione, quando non sono addirittura espressione di stati d’animo tendenzialmente deprimenti.
La struttura dei brani è abbastanza lineare: in genere una breve intro anticipa il refrain, seguita da un paio di giri di strofa/bridge/ritornello, poi c’è spazio per un breve intermezzo e assolo di chitarra prima di riproporre nuovamente il ritornello.
La partenza della tracklist è subito affidata ad uno degli highlight del disco, “Deadlight”, ma segnaliamo il bel refrain di “A Thousand Scars”, dove si sovrappongono più linee vocali, nonchè “Fading To The Deepest Black, per il suo bell’inserto con voce maschile in chiaro (che dovrebbe essere cantato dallo stesso Veland), mentre in “Dopamine” c’è una parte sussurrata con voce in francese. Tendenzialmente un po’ più duri, per quanto sempre molto melodici, gli ultimi brani della lista, salvo l’ultimo, “Twist In My Sobriety”: si tratta di una cover di una canzone pubblicata nel 1988 da Tanita Tikaram, nella versione originale caratterizzata dalla presenza di un oboe, che qui scompare a favore di un sound più consono a quello degli attuali Sirenia, tutto sommato a nostro parere ben riuscito in questa rivisitazione, dato che acquista qualcosa in vivacità e ritmo ma mantiene il preoprio mood malinconico.
Al di là dei brani menzionati, in effetti possiamo dire che, più o meno, tutte le canzoni dell’album risultano apprezzabili e ben interpretate: peraltro, merita di essere evidenziato quanto sia davvero brava ed incantevole la Zoldan, con la sua voce versatile ed espressiva.
Eppure abbiamo riscontrato che, dopo un primo impatto abbastanza entusiasta, il grado di coinvolgimento ed interesse, in generale, tende in qualche misura a calare con il passare degli ascolti, probabilmente perchè, al di là delle squisite melodie, non si riscontrano tuttavia significative o particolarmente brillanti intuizioni a livello compositivo. Nel complesso riteniamo dunque “1977” un buon album, magari non tra i migliori in assoluto nella discografia dei Sirenia, che quanto meno ha il merito di ricondurre la band norvegese su porti più sicuri, dopo la preoccupante deriva del discutibile “Riddles, Ruins & Revelations”.

TRACKLIST

  1. Deadlight
  2. Wintry Heart
  3. Nomadic
  4. The Setting Darkness
  5. A Thousand Scars
  6. Fading To The Deepest Black
  7. Oceans Away
  8. Dopamine
  9. Delirium
  10. Timeless Desolation
  11. Twist In My Sobriety (Tanita Tikaram cover)
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