7.0
- Band: SIRENIA
- Durata: 00:42:12
- Disponibile dal: 23/01/2009
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Audioglobe
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Morten Veland ritorna a dare i numeri, ma non vogliamo certo insinuare che il leader chitarrista sia impazzito da un momento all’altro: più semplicemente, constatando l’avvento sul mercato del nuovo capitolo dei suoi Sirenia, sembra ormai tradizione per la band in gran parte norvegese inserire numeri un po’ ovunque nei titoli delle canzoni e degli album stessi (“At Sixes And Sevens”, “Nine Destinies And A Downfall” e il nuovo “The 13th Floor”). Tralasciando questo curioso particolare, occorre subito precisare che rispetto alla precedente release ci sono delle importanti novità in formazione, e riguardano l’ennesimo cambio dietro al microfono, con l’ingresso di Ailyn, cantante di origine spagnola in linea con la timbrica angelica della precedente Monica Pederson, nonché l’avvento di Michael Krumins a dividere con lo stesso Morten le parti di chitarra. Anche nel sound per fortuna i Sirenia non si limitano a produrre la copia esatta del pur positivo “Nine Destinies And A Downfall”, estendendo i propri orizzonti musicali in entrambe le direzioni con parti sinfoniche più corpose, ma anche chitarroni taglienti in grado di valorizzare al meglio le frequenti sfuriate estreme, condite fra l’altro dall’abbondante utilizzo di vocals in growl ad opera dello stesso Veland. Altro elemento cruciale nell’economia del quartetto scandinavo appare l’avvento copioso di parti corali nei refrain principali ma non solo, fattore che enfatizza le composizioni e avvicina le stesse a certe canzoni dei Tristania, periodo “Beyond The Veil” per intenderci. “The 13th Floor” si dimostra un disco piacevole e probabilmente più completo rispetto al suo predecessore; brani come “Lost In Life” hanno un approccio molto immediato e puntano tutto sulle melodie vocali e gli arrangiamenti sinfonici mostrando ben salda la passione per i Within Temptation riscontrata nel disco precedente. In casi come “The Seventh Summer” e “The Lucid Door” invece la band predilige partiture un minimo più ricercate, che racchiudono piccole varianti estreme o corali, alle malinconiche melodie gotiche di cui sopra. I Sirenia si confermano realtà positiva della scena gothic metal, il loro quarto disco scorre senza grossi cali di tensione e troverà numerosi estimatori fra gli amanti del genere. Per il salto di qualità tuttavia si richiede un approccio più spontaneo, che renda meno percettibile quel senso di “plastificato”, ravvisato in talune forzature e in una produzione, non fosse per le parti orchestrali, gelida.
