SIRENIA – The Seventh Life Path

Pubblicato il 05/05/2015 da
voto
8.0
  • Band: SIRENIA
  • Durata: 01:09:51
  • Disponibile dal: 27/04/2015
  • Etichetta:
  • Napalm Records
  • Distributore: Audioglobe

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Puntualissimi con la tradizione che li vuole presenti sul mercato con un nuovo album ogni due anni, ecco tornare i Sirenia di Morten Veland con “The Seventh Life Path”, il lavoro sulla lunga distanza numero sette. Il numero sette è sempre stato importante per il mastermind della gothic metal band di origine norvegese, basti ricordare i brani presenti sui lavori precedenti: “Seven Widow Weep” dal precedente “Perils Of The Deep Blue”, “The Seventh Summer”, “Winterborn 77” e “Sirens Of The Seven Seas” da “The 13th Floor”, “Seven Keys And Nine Doors” su “Nine Destinies And A Downfall” e “Seven Sirens And A Silver Tear” dal secondo album “An Elixir For Existance” e “At Sixes And Sevens” dall’omonimo debutto. È lampante che il compositore e polistrumentista norvegese abbia un debole per questo numero, oppure che ci sia un significato nascosto dietro il suo uso, ed è quindi naturale aspettarsi qualcosa di speciale per il settimo disco del gruppo. Perchè di gruppo si tratta, visto che la line-up di “Perils Of The Deep Blue” è stata confermata dopo il successo di quest’ultimo, e dopo il disastroso “The Enigma Of Life” dove Morten aveva suonato tutto da solo riducendo i Sirenia ad un duo. “The Seventh Life Path” è un lavoro davvero superbo, grandioso sotto ogni aspetto; i brani sono curati maniacalmente secondo un songwriting davvero ispirato, complesso, certamente, ma mai pesante, e nulla è lasciato al caso. Rispetto alla precedente uscita abbiamo un utilizzo maggiore del growl e delle male vocals in generale, con una Ailyn che, maggiormente supportata, riesce a dare ancor più di quello che abbiamo potuto ascoltare prima; ma non solo, perchè è quando si trova da sola in tracce come “Tragedienne” che mostra di possedere oggi una espressività ed una intensità mai raggiunte in precedenza, esibendo una maturità artistica ormai del tutto acquisita. Musicalmente abbiamo un uso maggiore dell’elettronica usata come riempitivo e per rafforzare passaggi delicati, nonché una maggior presenza dei cori rhapsodiani, ormai presenti in ogni brano, e l’inserimento di veri e propri pattern folk ed addirittura power metal, come mostra la bella “Elixir”, a variare l’atmosfera quando ce ne è la necessità. La produzione è perfetta, così come il lavoro strumentale. L’artwork – realizzato dal rinomato Gyula Havancsak – è infine tra i più belli ammirati negli ultimi anni in tutto il metal, sempre e comunque caratterizzato dal ripetersi del numero 7. Un lavoro magnifico sotto ogni aspetto.

TRACKLIST

  1. Seti
  2. Serpent
  3. Once My Light
  4. Elixir
  5. Sons Of The North
  6. Earendel
  7. Concealed Disdain
  8. Insania
  9. Contemptuous Quitus
  10. The Silver Eye
  11. Tragedienne
2 commenti
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