5.5
- Band: SIX FEET UNDER
- Durata: 00:36:05
- Disponibile dal: 19/03/2013
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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Dopo “Undead”, aspettavamo questo “Unborn” con molta curiosità, per vedere se, ed eventualmente come, la band avrebbe consolidato il nuovo corso intrapreso: senza imbarazzi, vi diciamo che questo disco è una delusione, perché privo della freschezza compositiva del precedente. Se da un lato è vero che le migliorie tecniche, dovute al sostanzioso avvicendamento nella line-up, vengono conservate (qualche sventagliata di doppia cassa, qualche riff inedito rispetto al loro stile “classico” e uso di qualche melodia azzeccata), è altrettanto vero che non è stata conservata l’ispirazione, mancando il tiro di pezzi trainanti come “Frozen At The Moment Of Death”, “Molest Dead” o “Delayed Combustion Device”. L’apertura di questo lavoro è affidata ad uno dei brani meglio riusciti, “Neuro Osmosis”, che è in pratica doom-death alla loro maniera, affiancato – in termini qualitativi – da “The Curse Of The Ancient” (decente pezzo death metal atmosferico) e “Alive To Kill You” (bella tirata), mentre il resto è composto da canzoni che non decollano mai, dalle quali è evidente come siano state scritte nella stessa sessione in cui ha avuto gestazione l’album precedente: un modo carino per dire che ne sono gli scarti, prontamente adoperati per battere il ferro finché è caldo. Rassegnamoci: questa è la discutibile attitudine di Chris Barnes nella maggior parte delle volte in cui pubblica un disco. Aggiungiamo pure che, stavolta, la prestazione vocale è meno convincente e il quadro è completo: magari la media qualitativa è superiore rispetto a quella di dischi orrendi come “Commandment” o “13”, ma è saggio chiedersi se vale la pena spendere i vostri danari per un album con al massimo tre acuti degni di nota. Secondo noi no.