7.5
- Band: SKA P
- Durata: 00:44:29
- Disponibile dal: 21/03/1996
- Etichetta:
- BMG
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Nell’esplosione del pop-punk di metà anni ’90 non poteva mancare la Spagna, che infatti puntualmente si presenta alla versione Vans dell’Eurovision con gli Ska-P, gioco di parole tra ‘fuga’ (‘escape’, in inglese, da cui il gioco di parole) e un richiamo al genere preferito. Formatosi nel 1994 in quel di Madrid, il quintetto esordisce lo stesso anno con il debutto omonimo: la commistione tra le classiche ritmiche in levare e il cantato in spagnolo è ancora un po’ acerba se pur divertente, ma è sufficiente ad attirare l’attenzione della major di turno che, cavalcando la moda d’oltreoceano, li mette sotto contratto. E’ così che nel 1996, accompagnata dalle solite accuse di aver venduto l’anima al diavolo, vede la luce “El Vals Del Obrero” (Il Valzer dell’Operaio): al di là delle giustificazioni di rito sulla maggiore capillarità distributiva, i sei madrileni prendono il pennarello a punta grossa fin dalla copertina (che attacca capitalismo e franchismo allo stesso tempo, oltre a mettere il subcomandante Marcos nella serigrafia del CD) con il benestare della BMG, ben felice di intercettare il target di aspiranti compagni. Al di là degli aspetti esteriori, il secondo lavoro degli Ska-P diventa subito un piccolo classico del genere, grazie a canzoni da balera come “El Gato López”, la titletrack o “Romero El Madero” (con un tripudio di fisarmoniche), abili nel replicare su disco il clima festaiolo tipico del genere grazie all’abbondante utilizzo di cori ed effetti registrati del pubblico. Tra riferimenti alla cultura spagnola (la simil-corrida di “Napa Es”), musiche da sigla di cartone animato (“Revistas Del Corazon”) e improbabili gare di ballo (“La Sesera No Va”) il disco si muove su ritmi più ‘polka e mazurka‘ rispetto allo ska(te)-punk di Less Than Jake e Reel Big Fish, con qualche sporadica digressione dalla musica in levare (“Sectas”, la più oscura “Animales De Laboratorio”) e capacità di buttarla in caciara anche quando le idee scarseggiano (“No Te Pares”, “Sexo Y Religión”). Menzione a parte per la celeberrima “Cannabis”, un instant-classic degli anni ’90 e sorella maggiore di “Canapa” dei nostrani Punkreas, che diventerà de facto un inno da Festa de l’Unità, facendo girare sempre più il nome degli Ska-P soprattutto nei paesi latini. Gli anni successivi vedranno dunque un successo crescente grazie ad un’immagine sempre più stereotipata e agli spettacoli dal vivo (terreno fertile per Pipi, il Mauro Repetto della situazione), ma l’essenza dello Ska-P sound prende forma proprio con “El Vals Del Obrero”.