SKAPHOS – Cult Of Uzura

Pubblicato il 06/05/2025 da
voto
7.5
  • Band: SKAPHOS
  • Durata: 00:49:32
  • Disponibile dal: 09/05/2025
  • Etichetta:
  • Trascending Obscurity

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La frangia anticosmica del metal estremo si arricchisce di un nuovo capitolo grazie al terzo full-length dei blackened death metaller francesi Skaphos, pronti a riversare sul mondo le loro nefaste profezie col nuovo arrivato “Cult Of Uzura”.
Ottimamente rappresentato a livello grafico dalla splendida copertina realizzata dal sempre impeccabile Paolo Girardi, il nuovo album dei Nostri – il primo a essere pubblicato in modo non indipendente grazie all’interessamento della Trascending Obscurity Records – riprende il discorso esattamente dal punto in cui lo stesso si era interrotto col precedente “Thooï” del 2022: black/death metal dalle chiare influenze Behemoth, Nile, Septicflesh e Rotting Christ, reso talvolta più ruvido da partiture più selvagge in stile Belphegor e Dead Congregation ma, sopraTtutto, arricchito dalle moderne derive oblique e dissonanti che hanno sparso il loro germe nella scena estrema grazie al lavoro di band quali, fra le altre, Mgla, Sulphur Aeon, Gearea, Akhlys e Ulcerate; questo è quello che l’ascoltatore troverà fra i solchi di “Cult Of Uzura”, il tutto accompagnato da ottime capacità tecniche e da buone doti in fase di arrangiamento. L’album, infatti, suona estremamente competitivo, professionale e consistente, valorizzato al meglio da una produzione molto potente ma la contempo anche molto definita.
L’iniziale titletrack “Cult Of Uzura” risulta già di per sè molto esplicativa relativamente al contenuto dell’intero lavoro, non solo dal punto di vista tecnico e stilistico, ma anche da quello del potenziale artistico ed espressivo: gli Skaphos dimostrano fin da subito, infatti, di non essere solo capaci di picchiare con chirurgica ferocia, ma anche di essere molto bravi nel gestire le atmosfere lovecraftiane evocate dalle proprie trame atmosferiche, confezionando composizioni molto dinamiche e dense nonché, al contempo, estremamente focalizzate.
I nostri, infatti, palesano una notevole capacità di arrivare subito al punto, evitando inutili orpelli o lungaggini, al netto di una scrittura comunque molto stratificata. Ecco quindi che, fra gli arpeggi e le dissonanze della brutale “One Eyed Terror” (dalla magistrale coda atmosferica) e i riff dell’obliqua e soffocante “Mad Man And The Sea”, si materializza piano piano quella che è forse la vera carta vincente di questo “Cult Of Uzura”: la maturata capacità degli Skaphos di costruire piccoli, vividi affreschi che, nello spazio di un brano, riescono ad evocare i propri mondi e le proprie storie con appagante efficacia.
Impossibile non citare, fra gli episodi migliori, anche le ottime “Abyssal Tower”, “Echoes Of The Drowned”, “Skaphism”, “The Offering” e la conclusiva “All Shall Be Now Itself The Sea” ma, in generale, è tutto l’album a convincere per continuità e impatto.
Ovviamente, trattandosi di quasi cinquanta minuti di musica decisamente complessa e dall’atmosfera costantemente opprimente, l’ascolto risulta decisamente impegnativo, ma i fan di queste sonorità sanno senza dubbio cosa aspettarsi da un album del genere, e non ne saranno spaventati.

TRACKLIST

  1. Cult Of Uzura
  2. One Eyed Terror
  3. Mad Man And The Sea
  4. Hypoxia
  5. Abyssal Tower
  6. Echoes Of The Drowned
  7. Of Shores And Dripping Souls
  8. Skaphism
  9. The Servant
  10. The Alchemist
  11. The Offering
  12. Diluvian Sentence
  13. All Shall Be Now Itself the Sea
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