7.5
- Band: SKELETONWITCH
- Durata: 00:35:58
- Disponibile dal: /10/2009
- Etichetta:
- Prosthetic Records
- Distributore: Audioglobe
Ad un primo ascolto sembra quasi che gli Skeletonwitch abbiano mollato il colpo, afflitti da tour inumani vissuti sotto la soglia della povertà, e che questo “Breathing The Fire”, a parte l’artwork superiore, sia un passo indietro rispetto al folgorante debutto “Beyond The Permafrost”. Basta ripetere l’ascolto e alzare il volume per capire come sotto barba e capelli lunghi, pelle, sudore e borchie ci sia tanta sostanza. Il blackened thrash metal (metallo annerito dalle fiamme del titolo) si è solo fatto più rude, ruvido e in un certo senso ostico, ma è anche più organico, veloce e spietato. Merito della produzione cruda e ‘live’ di Jack Endino (proprio quello dei Nirvana), che sottrae l’album alle leggi temporali e lo sistema in coordinate assolute, facendolo giudicare solamente per i riff spietati, gli assoli affilati e le linee vocali che emergono da un rantolo rabbioso (simile alla parte più estrema dei cugini 3 Inches Of Blood, sepolta con l’ex Jamie Hooper). Le giacche di jeans e gli up-tempo intransigenti li faranno facilmente inserire nel filone del revival thrash assieme ad Evile e Municipal Waste, con l’unica differenza che è più difficile trovare similitudini calzanti tra le band del passato: “Stand Fight and Die” è la colonna sonora ideale per una sessione di D&D, “Released From the Catacombs” cita i Maiden quanto gli Immortal, “Crushed Beyond Dust” stupisce con l’intensità del riffing e sintetizza tutte le qualità del gruppo. I rallentamenti? Li potete contare sulle dita di una mano. Come avrete capito “Breathing The Fire” mantiene le promesse della copertina, e conferma gli headbangers dell’Ohio tra i nomi che meritano di salire di uno scalino, forti di attitudine ed etica inattaccabili. Se “World Painted Blood” non vi è piaciuto così tanto…