SKINDRED – Volume

Pubblicato il 05/11/2015 da
voto
7.0
  • Band: SKINDRED
  • Durata: 00.39.15
  • Disponibile dal: 30/10/2015
  • Etichetta:
  • Napalm Records
  • Distributore: Audioglobe

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A un anno di distanza da “Kill The Power” gli Skindred sono di nuovo in pista con il loro sesto album in studio, il primo per Napalm Records, l’etichetta austriaca che sta arraffando qualsiasi band di veterani dal contratto scaduto sul pianeta. Al contrario della maggior parte delle nuove aggiunte al roster dell’etichetta, i gallesi non sono pronti al piano pensionistico: nonostante Benji sia ormai verso la cinquantina abbiamo finito i complimenti per definire le capacità del gruppo in sede live, dove a qualsiasi ora su qualsiasi palco di fronte a qualsiasi pubblico gli Skindred sono in grado di far tremare il terreno e dare spettacolo. Con queste qualità confezionare un album in studio capace di intrappolare le trovate del frontman con la contagiosa energia positiva sprigionata dal crossover ragga metal è diventato quasi una maledizione ma, finalmente, possiamo dire che potremmo esserci. La bordata iniziale di “Under Attack” è il perfetto e scintillante incipit, la title track è un’orgia di generi che quindici anni fa avrebbe fatto staccare un assegno da un milione di dollari alla major di turno, “Straight Jacket” è pura attitudine. Un’aggiunta gradita è quell’energia primordiale dei riff di “Stand Up” e “The Healing”, una potenza diretta e rotonda in puro stile Rage Against The Machine mai distillata tanto sapientemente dalla sei corde di Mikey Demus. Tolti un paio di pezzi e gli skit I, II e III saremmo in zona Hot Album. Sempre presenti eclettismo, energia, simpatia e un sound davvero caratteristico e riconoscibile, oltre al mischione rock, punk, metal vs dub, drum’n’bass e dance hall, con una naturalezza che gli ultimi arrivati come Twelve Foot Ninja, Sylar o Scare Don’t Fear si sognano. A questo punto ci sentiamo di dire che gli Skindred sono a una botta di culo dal successo vero: basta un video, una collaborazione, l’invaghimento di qualche influencer o l’inserimento in qualche blockbuster come colonna sonora per dare a Benji ciò che è di Benji, dopo una lunghissima carriera e troppe poche soddisfazioni. Se non arriverà pace, saremo lo stesso sotto il palco a fare il Newport Helicopter o a ballare l’heavy fuckin metal robot!

TRACKLIST

  1. Under Attack
  2. Volume
  3. Hit The Ground
  4. Shut Ya Mouth
  5. I
  6. The Healing
  7. Sound The Siren
  8. Saying It Now
  9. II
  10. Straight Jacket
  11. III
  12. No Justice
  13. Stand Up
  14. Three Words
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