5.0
- Band: SKYCLAD
- Durata: 08:57:00
- Disponibile dal: 01/09/2003
- Etichetta:
- Demolition Records
- Distributore: Self
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Skyclad: la band che ha creato il folk-metal! Uno dei gruppi più sottovalutati della storia, se si parla di musica heavy: attivi fin dai primi anni ’90, la loro evoluzione è stata costante, all’insegna del divertimento, della denuncia sociale arguta e sagacemente ironica (magnifici i testi delle loro canzoni!) di vizi e (poche) virtù della loro terra natìa, l’Inghilterra, da loro stessi tanto amata e, allo stesso tempo, così criticata e messa a nudo! Dopo una serie di album in crescendo, il gruppo sembrava aver imboccato la strada della sperimentazione, componendo un paio di lavori che tendevano molto più al folk che non al metal; poi, un nuovo cambio di rotta e, con il magistrale “Vintage Whine”, ecco il ritorno verso sonorità più pesanti, bissato dall’ottimo “Folkèmon” del 2000! Purtroppo, nel momento di maggior successo, probabilmente, per gli Skyclad, ecco il “disastro”: il leader carismatico, nonché fondatore della band, nonché singer e autore di tutte le lyrics, Martin Walkyier, abbandona la band! Una perdita tremendamente grave per i menestrelli britannici, i quali, però, non si danno per vinti e decidono di proseguire, posizionando dietro il microfono Kevin Ridley, già chitarrista del gruppo e ingegnere del suono. Da allora, ad interrompere il silenzio, è arrivata solo la pubblicazione di un lavoro di remix e nuove versioni, appena soddisfacente e che è sembrato poco più di un album riempitivo. Finalmente, però, risulta essere giunto il momento per gli Skyclad di rientrare in pista, essendo in piena fase di registrazione il prossimo disco, il quale saprà dire se la folk-band sia riuscita a trovare alchimie giuste, oppure se sia sempre più vicina al collasso definitivo. Nel frattempo, si permette addirittura di ripubblicare un singolo già edito a fine 2001, mossa strettamente commerciale, atta a preparare il terreno per l’imminente, nuova uscita. Di davvero limitato interesse sono le tre tracce inserite in questo dischetto: “Swords Of A Thousand Men” è una cover dei Ten Pole Tudor, già utilizzata come bonus-track europea di “Folkèmon”, che qui troviamo in ben due versioni, delle quali la prima vede all’opera anche il cantante della band coverizzata, Eddie Tudor-Pole. Carina e ben remixata è, invece, “The Widdershins Jig”, risalente a “The Wayward Sons Of Mother Earth”, debutto discografico degli Skyclad, riproposta in modo più corale ed arioso, con il fiddle di George Biddle a ricamare preziose melodie. Il singolo va preso per quello che è: una mera operazione commerciale…e dagli Skyclad non ce lo saremmo aspettato, in verità! Ad ogni modo, attendiamo ansiosamente il nuovo disco, sperando di non dover rimpiangere (ma sarà così!) il caro, vecchio Martin!