8.0
- Band: SLAUGHTER TO PREVAIL
- Durata: 00:52:16
- Disponibile dal: 13/08/2021
- Etichetta:
- Sumerian Records
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Analizzare gli Slaughter To Prevail è riuscire a superare il pregiudizio, forzandosi di distinguere il personaggio, il mezzo e la trovata dalla produzione musicale. La formazione si regge senza vergogna sul fenomeno di YouTube Alex Terrible, ragazzone russo che ha collezionato sulla piattaforma video milioni di visualizzazioni grazie ad una lunghissima serie di cover dove fa sfoggio della sua incredibile potenza di growl, senz’ombra di dubbio inumano, gutturale ed infernale. La sua fama in rete ha portato il chitarrista inglese Jack Simmons a contattarlo per fondare una band che abbattesse i confini geografici, per aver spalancate le porte di importanti tour in ambito estremo e deathcore con un EP ed un album, solidi ma abbastanza didascalici. Col tempo si sono sommate gimmick su gimmick: a quella dell’animalesco Youtuber che canta in russo e in inglese si sono aggiunte le maschere, per poi successivamente abbandonare ogni tipo di pudore iniziando a non prendersi troppo sul serio (e già si partiva da nickname come “Satanicmotherfucker” e url come “Russianhate.com”), esagerando volutamente nel delirante video di “Baba Yaga” che oltre al cannibalismo, ai carri armati e alla roulette russa si vede servita una rissa a mani nude tra Alex e un orso. Il singolo apripista “Demolisher”, accolto come vero e proprio evento mediatico tra gli appassionati, indica chiaramente come la strada che andrà a percorrere questo secondo capitolo in studio sia in linea con le pacchianate senza vergogna da poco citate, e quale miglior commistione possibile in questi contesti se non quella tra deathcore e nu-metal? Avanti quindi con groove, brevi innesti elettronici, riff violenti ma anche ballabili, sezioni uptempo e cori anthemici che ricordano da vicino gli Slipknot. Per quanto riguarda le voci sapevamo già dal canale YouTube come Alex Il Terribile riesca ad essere espressivo anche nelle parti pulite, ma quasi stupisce come le brevi linee melodiche e i crescendo emozionali tipici dei padrini Korn siano così efficaci per il maestro di violenza deathcore. Certo è che la band ama sempre rotolarsi nell’estremo come un maiale nel fango, quindi non mancano certo riff slam, pennate alternate, growl disgustosi e, ovviamente, i breakdown più assurdi e memorabili in circolazione. “Il Deathcore è il nuovo nu-metal. Fa schifo”, dichiarava Vincent Bennet dei The Acacia Strain. Andando “Kostolom” a racchiudere tutto ciò che c’è di sbagliato nei due polarizzanti generi musicali e riuscendo ad unirli in maniera assolutamente riuscita – obiettivo in cui i anche alcuni primi della classe hanno fallito – possiamo dire che, per quanto ‘cringe’ possa essere il secondo disco degli Slaughter To Prevail, è al tempo stesso straordinariamente divertente.