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- Band: SLAYER
- Durata:
- Disponibile dal: //2001
- Etichetta:
- American Recordings
Uno degli eventi più aspettati di quest’anno era sicuramente il ritorno degli Slayer, band che insieme ad Anthrax, Testament e Metallica ha contribuito maggiormente alla consacrazione del thrash americano e mondiale. Le ultime fatiche della band, da “Undisputed Attitude” a “Diabolus In Musica”, hanno costituito due passi falsi in una cariera iridata di successi e soddisfazioni, ecco quindi che le aspettative nei confronti di questo nuovo “God Hate Us All” erano grandi. Ebbene, andiamo a sciogliere questo nodo cruciale: “God Hates Us All” si colloca a metà via tra le prime, gloriose produzioni Slayer e le influenze moderne che hanno caratterizzato le loro ultime releases. Iniziando dalla produzione, purtroppo per chi scrive, non si può non farsi una ragione che i suoni siano pesantemente influenzati dalla moderna scena metal e new metal americana, a sfavore del sound grezzo, naturale e diretto che aveva contribuito a fare la fortuna di dischi come “Show No Mercy” o “Reign In Blood”. I brani fortunatamente vanno ad attingere ad una violenza primordiale che da anni aspettavo di riascoltare: “Disciple” e “God Sends Death” sono veloci sfuriate pregne della voce fredda e maligna di Tom Araya, singer che nonostante il passare degli anni è riuscito a mantenere tutta la sua cattiveria e contemporaneamente a migliorare e affinare il proprio cantato. Per il resto devo rammaricarmi in quanto il disco contiene brani meno ispirati e di qualità inferiore agli standard che ci potremmo aspettare da Araya e King. Peccato, perchè “God Hates Us All”, lavorandoci un tantino diversamente, avrebbe potuto rappresentare l’emblema thrash del 2001 anche se, ripeto, il prodotto è sicuramente valido e da promuovere senza batter ciglio. A rigor di cronaca sono rimasto diverso tempo indeciso se dare un tre o un quattro a questo disco e…per una volta ho voluto rimanere stretto, ma solo perchè dagli Slayer mi aspetto sempre e solo il meglio. Sia chiaro, questo tre non è da paragonare ad un ugual voto dato alla power metal band di turno, ma acquista sicuramente un valore più profondo e importante. “God Hates Us All” è senza dubbio il migliore episodio degli Slayer “moderni”, quindi acquistatelo pure a occhi chiusi, se invece aspettate “Reign In Blood 2”, beh…