7.0
- Band: SLUG GORE
- Durata: 00:10:09
- Disponibile dal: 10/02/2023
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In Italia non è facile (e nemmeno scontato) scoprire nuove band che non propongano musica prevedibile e di dubbia qualità.
Non è questo il caso degli Slug Gore, formazione di Ravenna nuovissima e molto giovane; tra i membri della band ci sono due volti noti di YouTube e Twitch Italia come Danny Metal e Poldo, rispettivamente alla batteria e alla voce. Le loro pubblicazioni nel web riguardano principalmente la divulgazione musicale (soprattutto inerente al mondo metal), cover di vario tipo, il gaming in generale, video reaction: infatti questa è la prima volta che ci imbattiamo in un prodotto di musica estrema presentato da soggetti già conosciuti all’interno del panorama nazionale a metà tra musica e videogiochi.
Dopo la recente nascita, il quartetto romagnolo ha portato a casa una manciata di date ed oggi pubblica l’EP di debutto, intitolato “Extraterrestrial Gastropod Mollusc”. Il disco è stato completamente autoprodotto ed il concept che cui ruota attorno è ispirato al mondo dei B-movie splatter e al gore cinematografico; per l’esattezza si può fare riferimento ai vari “Tremors” e “Slugs”. La proposta degli Slug Gore è un grindcore schietto e diretto sulla linea dei Napalm Death e Insect Warfare ma con l’aggiunta di qualche influenza tendente all’hardcore e al death metal. “Extraterrestrial Gastropod Mollusc” si sviluppa attraverso sei brani decisamente uniti e coerenti tra blast beat vecchia scuola, d-beat trascinanti e cambi di groove, per una durata totale di circa dieci minuti; a livello di strutture ciò che viene messo in campo è un giusto accostamento di intensità e velocità di esecuzione, capace di sfociaree più volte in rallentamenti slam sullo stile accostabile ai Sanguisugabogg e di rendere al meglio le variazioni di groove. “The Parasite Murder” e “Grounded By Slugs” presentano un paio di build-up hardcoreggianti che esplodono successivamente dando un’evoluzione ben costruita dei singoli brani, mentre nei riff di chitarra vengono alternati, a seconda della sezione, principalmente parti grasse e rallentate, parti in tremolo picking e riff arroganti tendenti a “Scum”, soprattutto nei brani “Infestation” e “Underground Giant Death Machines”, con la voce che segue brillantemente la dinamica delle canzoni e varia tra scream, growl e urlato incazzoso, risultando senza dubbio valida, soprattutto in “Hungry Parasitic Beast”.
Tirando le somme “Extraterrestrial Gastropod Mollusc” può essere considerato un EP di debutto decisamente buono, convincente, e privo di contraddizioni, nonostante la breve durata. Restiamo dunque in attesa di vedere cosa riserverà loro il prossimo futuro.