7.5
- Band: SLUG GORE
- Durata: 00:17:33
- Disponibile dal: 19/04/2024
- Etichetta:
- Time To Kill Records
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Poco più di un anno fa debuttavano gli Slug Gore autoproducendosi “Mucus Chainsaw”, un EP che da lì a poco li avrebbe portati a condividere il palco con band storiche come Meshuggah, Carcass e Soulfy, oltre a permettere loro di prendere parte ai bill dei vari Dissonance Fest, Venezia Hardcore Fest, Luppolo In Rock e Frantic Fest.
Bisogna dare atto che il quartetto di Ravenna, in pochissimo tempo, si è costruito una fanbase solidissima, registrando un paio di show sold-out e dimostrando di sapere fare benissimo ogni cosa, sia mediaticamente che sul palco.
L’ottimo riscontro guadagnato ha suscitato, come spesso accade, pareri contrastanti: da un lato, come già anticipato, fan entusiasti che supportano la band fino a riempire i locali, e dall’altro, una community critica e arrabbiata che sembra riversare frustrazioni personali con critiche smosse piene di rancore, che ricordano un po’ il Pino Scotto arrabbiato in televisione dei primi anni 2000, e lasciano il tempo che trovano.
Lo sfogo tutt’altro che costruttivo di una fetta di pubblico scarica la propria frustrazione su di una band giovanissima, senza colpa alcuna e che tutto sommato, svolge correttamente il proprio operato tant’è vero che, in quest’anno rovente (e non solo per il clima), gli Slug Gore hanno portato a casa notevoli risultati, fino a firmare con l’etichetta romana Time To Kill Records, pronta a rilasciare l’album di debutto “They Slime! They Ooze! They Kill!”.
Il disco continua dove “Mucus Chainsaw” si era fermato, triturando hardcore americano e grindcore europeo per confezionare un giusto compromesso di dinamica, violenza e buona ignoranza. Il concept dell’album segue temi affascinanti come i B-movie o i racconti a tema Kaiju, mostri, gore e horror, scenari toccati non solamente dai testi ma anche da vari semple inseriti a sorpresa tra i brani, come le frasi tratte dai trailer dei film “Creature” e “The Deadly Spawn”.
Gli Slug Gore creano qualcosa senza seguire regole precise e senza seguire dei canoni musicali ben definiti, lasciando piuttosto che a guidare sia il proprio istinto al 100%: “They Slime! They Ooze! They Kill!” dura poco meno di venti minuti e questo fattore, per i gusti di chi scrive, gioca completamente a favore della band, creando un ascolto compatto, incisivo, che si fa apprezzare senza difficoltà e che al termine, lascia la voglia di premere ‘play’ per lasciarsi andare ad un altro ascolto completo.
“Post Nuclear Big Smile” apre l’album con un intro incalzate performato in 8-bit da Kenobit, prima di lasciare spazio a blastate e groove dai colpi d’accetta. L’attenzione dell’ascoltatore viene mantenuta saldamente alta grazie alla rotazione continua di accellerate verticali e sezioni aperte che rallentano e portano tocchi di aggressività obbligatoria. Seguendo la struttura ciclica dei pezzi, i cambi di tempo sono talvolta prevedibili ma non scarseggiano per nulla di intensità e richiamano i Sanguisugabogg come stile, fattore che non passa assolutamente inosservato.
Tutti i brani ci presentano un tiro che spinge, qualche rimando ai Dead In The Dirt salta all’orecchio in “Wake Up Dead”, brano incisivo e ben riuscito, e gli Slug Gore giocano anche con la pazzia riportandoci all’età della pietra, in stile caveman su “50K” e “Salt”. La tracklist dell’album è carica di sorprese. Infatti “The Deadly Spawn” presenta un interessante featuring con Fiore dei Fulci e in “Primal Rules”, praticamente in chiusura, grugniscono i Golem Of Gore, regalando un momento di pura ignoranza – in senso buono, sia chiaro – che funziona perfettamente.
Il disco si conclude con “Cut At Once”, arricchito da una pernacchia finale, confermando la propensione della band per un approccio ironico e divertente. La scelta di inserire elementi sarcastici è evidente, e dà una patina al disco che, come afferma la band stessa, è “serio, ma che non si prende sul serio“. Questa caratteristica aggiunge un tocco di freschezza e originalità all’album, rendendolo un’esperienza divertente e dinamica.
Rispetto all’EP di debutto, gli Slug Gore pubblicano un disco più completo e contestualizzato, dimostrando quindi una crescente maturità e coesione. Nonostante la durata non particolarmente abbondante, “They Slime! They Ooze! They Kill!” si presenta come un lavoro solido, che convince a pieno e non presenta particolari errori. La loro combinazione di aggressività, ironia e originalità posiziona gli Slug Gore tra le forze emergenti da tenere d’occhio. Ora aspettiamo solo che escano dai confini nazionali e calpestino dei palchi all’estero.