6.5
- Band: SMASH INTO PIECES
- Durata: 00:37:40
- Disponibile dal: 27/01/2017
- Etichetta:
- Gain Records
- Distributore: Sony
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Nel panorama musicale odierno, dove tutto è a un click di distanza, è al tempo stesso più facile per le band emergenti arrivare agli ascoltatori ma di contro più difficile farsi notare, viste le possibilità infinite di scelta. Per arrivare al successo servono quindi, oltre ad una proposta musicale appetibile, uno o più elementi come un buon supporto dalla casa discografica, un’intensa attività live (idealmente di spalla a qualche grosso nome), una presenza assidua sui social come , ciliegina sulla torta, un concept che sia riconoscibile. Un buon esempio in questo senso potrebbe essere quello degli Smash Into Pieces, formazione svedese messasi in mostra prima in madre patria con il debutto “Unbreakable” (premiato ai Bandit Rock Awards), e successivamente consacrata anche all’estero con “The Apocalypse DJ”, promosso dal vivo di spalla agli Amaranthe e ai Sonic Syndicate. Se a questo aggiungiamo un sound che mescola Linkin Park ed Alter Bridge, un personaggio iconico come The Apocalypse DJ (batterista mascherato da Punisher in versione fluo) ed un’intensa attività tanto sui social quanto in studio (siamo al terzo album in nemmeno quattro anni), ecco spiegato il motivo del loro crescente successo. Analizzando l’ultimo arrivato, possiamo dire che il quintetto svedese non ha perso il gusto per la melodia ad effetto, ma forse l’eccessiva fretta, oltre al venire meno dell’effetto sorpresa, ha portato ad un leggero passo indietro, facendo di “Rise And Shine” un disco riuscito soprattutto nella prima metà. Una volta messo il disco nel lettore, l’impatto frontale è degno della pubblicità Vigorsol: canzoni come “Turn It Down”, “Let Me Be Your Superhero”, “Merry Go Round”, “Higher” e “Animal” hanno infatti tutte le carte in regola per scalare le classifiche ed affollare Playlist, fondendo alla perfezione la tamarraggine elettronica dei migliori Linkin Park, i chitarroni dei Three Days Grace e le linee vocali di Myles Kennedy. Purtroppo la seconda metà della tracklist non mantiene lo stesso livello, alternando brani comunque gradevoli (“Stay”, “Save It For The Living”) ad altri un po’ troppo scolastici come “YOLO” (una copia, nemmeno troppo riuscita, degli ultimi Nickelback), lapin troppo scontata ballad “In Love With Love” o la sperimentazione della title track posta in chiusura. Probabilmente un po’ di pazienza in più avrebbe giovato alla qualità finale del prodotto, ma nel complesso “Rise And Shine” resta un dischetto consigliato a tutti gli appassionati di modern rock-metal senza troppe pretese.