6.0
- Band: SOILWORK
- Durata: 01:01:21
- Disponibile dal: 08/19/2016
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
Spotify:
Apple Music:
Dopo la classica crisi di mezza età, a cavallo degli anni ’10 e accompagnata dai primi scossoni di line-up, i Soilwork sembrano negli ultimi anni aver ritrovato la vena compositiva degli esordi, e così tra full-length, EP e live album siamo tornati grossomodo al ritmo di un’uscita all’anno, come avveniva agli inizi del millennio. In attesa di vedere che impatti avrà la recente dipartita di Dirk Verbeuren, Speed e soci occupano la casella del 2016 con una raccoltà di rarità e b-sides, arricchita per l’occasione da due brani inediti. Per la verità proprio la coppia in apertura – il primo singolo “Helsinki” e la title track – non lasciano particolarmente il segno, sfigurando anche di fronte a “The End Begins Below The Surface” (bonus track dell’ultimo “The Ride Majestic”). Il piatto forte è sicuramente rappresentato con le tracce che vanno dalla 4 alla 8 – riprese dall’EP “Beyond The Infinite”, ad ulteriore testimonianza dell’ottimo stato di forma vissuto dalla band svedese in quel periodo -, mentre la seconda metà della tracklist presenta versioni remixate delle bonus track di “The Panic Broadcast”, “Sworn To A Great Divide” e “Stabbing The Drama”. Detto che la qualità delle tracce è in linea con la tracklist regolare dei relativi album di provenienza, chi segue i Soilwork da sempre avrà probabilmente già familiarità con le varie “Martyr” o “Wherever Thorns May Grow” (entrambe incluse all’epoca nelle deluxe edition europee), peraltro ascrivibili tra gli episodi migliori di questo lato B. Il giudizio complessivo, come spesso in questi casi, non può quindi che essere interlocutorio: i fan più completisti (verosimilmente già in possesso di larga del materiale qui presente) e i neofiti (cui consigliamo i primi quattro e gli ultimi due dischi su Nuclear Blast) possono passare oltre, mentre per i seguaci più ‘distratti’ Death Resonance” potrebbe essere un dischetto interessante, presentando almeno una decina di brani all’altezza del nome stampato in copertina.