7.5
- Band: SOILWORK
- Durata: 01:24:22
- Disponibile dal: 01/03/2013
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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I Soilwork, diciamocelo, erano ultimamente finiti in un vicolo cieco che ha fatto loro perdere un po’ della credibilità che con fatica avevano raccolto fino a “Figure Number Five” (per qualcuno ‘incluso’, per qualcun’altro ‘escluso’ in quanto primo segnale di un decadimento stilistico). Gli ultimi album avevano registrato pareri contrastanti, ma, vuoi per la crisi del mercato discografico, vuoi per una innegabile saturazione del genere melodic death metal, sembravano essere il parto di una delle tante band senza infamia e senza lode. Poi è arrivato l’annuncio di questo “The Living Infinite”, doppio album per un’ora e mezza di durata: cosa aspettarsi dunque dagli svedesi? Una decisione insolita per il genere trattato, sulla quale la band punta il tutto per tutto: riconquistare il trono. Basta un ascolto per dar loro ragione, in quanto le tracce qui incluse sono sicuramente da annoverare tra le più valide del nuovo corso, dove melodia e modernità convivono con disinvoltura, senza mai dimenticare freschezza e potenza, con tinte progressive metal davvero insperate. L’opener “Spectrum Of Eternity”, con quel suo intro orchestrale, si configura come la song più veloce del lotto, letteralmente graziata dalla prova stratosferica del sempre bravo Björn “Speed” Strid e dal drumming forsennato di Dirk Verbeuren. Poi parte una serie di pezzi uno più interessante dell’altro, dove tutti possono trovare i propri momenti favoriti: ritornelli sempre estremamente vari, validi e mai ruffiani per gli amanti della melodia, strofe potenti e accattivanti per i più temerari. Per non parlare dei frangenti solistici del nuovo ingresso David Andersson (Night Flight Orchestra), davvero pieni di gusto e raffinatezza (“Tongues” su tutte, con quelle sonorità che sembrano uscire dirette dalla sei corde di Steve Vai). La title-track, divisa astutamente in due tra primo e secondo disco, rappresenta il filo conduttore della narrazione, contenendo tutto ciò che i Nostri hanno saputo inventarsi in questo nuovo corso, che siamo sicuri rappresenterà un nuovo inizio ricco di soddisfazioni per una band ancora piena di idee e capace di reinventarsi, prendendosi qualche bel rischio. Da ascoltare tutto d’un fiato, senza paura.