8.0
- Band: SOJOURNER
- Durata: 00:12:30
- Disponibile dal: 04/06/2021
- Etichetta:
- Napalm Records
- Distributore: Audioglobe
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Ad un anno di distanza da “Premonitions”, torna la band di Emilio Crespo e Mike Lamb, che ha visto due avvicendamenti nella line-up: la chitarrista e cantante Chloe Bray è stata sostituita da Tom O’Dell alla chitarra e da Lucia Amelia Emmanueli alla voce, mentre l’ex bassista Mike Wilson ha lasciato il posto a Scotty Lodge, già turnista in sede live. Proprio la difficoltà di far funzionare impegni personali e tour mondiali è la ragione alla base di questi avvicendamenti, anche considerando il fatto che i componenti dei Sojourner abitano in stati diversi.
“Perennial” è un antipasto del prossimo disco e le due tracce ci mostrano subito che la band ha assorbito bene i nuovi innesti e procede sicura sulla sua strada, fatta di suggestioni atmosferiche e richiami al fantasy che si innestano su una struttura melodic black metal. Chi segue il gruppo dall’esordio “Empire Of Ash” sa che la percentuale di metal estremo presente nel sound è stata progressivamente mitigata rispetto al primo disco, in favore dell’elemento melodico: pianoforte, tastiere e flauti sono sempre stati parte fondamentale dei Sojourner, ma – soprattutto con “Premonitions” – c’è stato un ammorbidimento del suono in favore di soluzioni più standardizzate e commerciali. Gli echi dei Summoning udibili sul primogenito insomma non ci sono più, ma andiamo nel dettaglio di questa pubblicazione.
“Perennial”, singolo apripista il cui video ufficiale è un tributo alla natura incontaminata è un lungo brano piuttosto articolato che unisce tutte le caratteristiche della band: epicità, atmosfere incantate, ma anche un buon grado di pesantezza e aggressività. La cantante comasca si rivela una sostituta perfetta e le linee melodiche del brano risultano interessanti e davvero ben riuscite, in particolare i cori dell’ultima parte di quello che è nel complesso un ottimo brano. “Relics Of The Natural Realm” si riconnette direttamente col passato, ovvero con “Heritage Of The Natural Realm”, tratta dal già citato ottimo full d’esordio (al quale questo mini strizza l’occhio già dalla copertina): ballata dolce ed eterea sulla quale le due voci maschili e quella femminile giocano con un intreccio di armonie molto ben riuscito, esplode sul finale in un crescendo di black atmosferico. I sei musicisti abbandonano quindi le suggestioni gothic metal e gli ammiccamenti ad un mondo che non è parte del loro immaginario, recuperando incisività anche grazie alle harsh vocals varie ed espressive.
Per chi come noi era rimasto deluso e perplesso dall’ultima fatica del combo, che, seppur ben confezionata, mancava di genuinità e spessore emotivo, si tratta di un ottimo – insperato – ritorno sulla strada maestra. Rimaniamo in attesa del prossimo lavoro, sperando che le coordinate stilistiche e la vena creativa siano le stesse che troviamo in questi pochi minuti.