7.5
- Band: SOLEFALD
- Durata: 00:46:07
- Disponibile dal: //2001
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Self
“Neonism”, l’album che ha preceduto di un paio di anni questo nuovo “Pills Against The Ageless Ills”, aveva tutti i crismi per essere definito capolavoro. Era il re-impasto del metal estremo, sconvolgeva le carte messe in tavola lungo gli anni come nessuno era riuscito a fare fino ad allora. E’ per questo che chi come me aveva adorato al limite dell’idolatria quel vortice di esotismo, acido lisergico e “radical designer rock’n roll music” che era il disco precedente si sentirà lievemente spiazzato dalla nuova dimensione attraverso la quale viaggiano i Solefald. Un concept album sul tema metafisico della dicotomia di ogni uomo tra istinto animalesco ed inclinazione al trascendente che viene espresso mediante una verve espressiva più brutale che in passato, quasi che i Solefald si stessero rifacendo al loro primo “The Linear Scaffold”; stupiscono un paio di brani saldamente fondati nel black sinfonico, privi forse di quella tensione sovversiva che pervadeva “Neonism”, ma comunque, è bene dirlo, capaci di impartire lezioni a quasi tutti i noiosi symphonic acts in giro. Il songwriting sfiora la perfezione quasi ad ogni secondo grazie ad un equilibrio e ad una raffinatezza ormai endemiche alla creatura Solefald. Eppure mi mancano le astrazioni del tutto insensate del disco precedente, mi spiazza sentire un doppio pedale dove mi sarei aspettato una drum machine, mi manca la cura maniacale delle clean-vocals che era il cardine di “Neonism”. E’ tempo di smetterla con i paragoni, comunque, perché mi rende felice dare a Cesare ciò che è suo se sono i Solefald a indossare toga e corona d’alloro: l’album è bellissimo, aggressivo e sognante, scevro da qualsiasi prolissità o elitarismo, semplice eppure così soddisfacente da assaporare. Se fosse il disco di una sconosciuta band svedese, il voto sarebbe 8, ma visto che si tratta di Solefald, diao loro “solo” un 7,5. Questo vi da la misura della loro grandezza. Fondamentali, assolutamente, senza scusanti di sorta.