5.0
- Band: [SOON]
- Durata: 00:40:59
- Disponibile dal: //2007
- Etichetta:
- Oscillation Music
- Distributore: Andromeda
La Germania ha sicuramente partorito formazioni migliori di questi [soon], band senz’altro non malvagia, ma piuttosto anonima e dal songwriting ancora acerbo e altalenante. I nostri cercano di fondere delle chitarre e un basso molto corposi – a tratti quasi di estrazione nu metal – con tastiere e una voce vicine alla scena gothic-dark e ai cari, vecchi Depeche Mode. Più volte si ha l’impressione di ascoltare i cugini degli ultimi Evereve, ma in alcune circostanze anche i Paradise Lost del periodo “One Second”/”Symbol Of Life” vengono alla mente, nonostante – sia chiaro – i livelli qualitativi delle composizioni del gruppo inglese non vengano mai lambiti dai [soon]. Bisogna ammettere che ogni tanto il ritornello giusto il quartetto lo azzecca (vedi “Desperate”, ad esempio), ma spesso e volentieri ci si accorge che anche ciò che sul momento intrattiene, altro non è che un banale riciclo di soluzioni già ampiamente sfruttate da altri e che, oltre al suddetto chorus, nel brano ci sia poco o niente di valido. Senza dubbio al giorno d’oggi è difficile inventare qualcosa di nuovo in un genere come questo: per far comunque breccia bisogna puntare tutto sul songwriting… levigarlo e renderlo il più curato e catchy possibile. I [soon], a quanto pare, ancora devono capirlo: “End Isolation” non convince sul fronte personalità e, al tempo stesso, non diverte quasi mai. Tanto per rimanere in Germania, in questo campo gli End Of Green o gli stessi Evereve sono ancora decisamente avanti.