7.0
- Band: SORE
- Durata: 14:20
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Un trio da Castronno, la ‘Death Valley’ in provincia di Varese, così come ribattezzata dal trio dei Sore: un gruppo attivo da un paio di anni, dedito ad un punk imbastardito con lo sludge che arriva come un’inarrestabile fiume di sporcizia in piena. Ai Sore piace far leva sulle pulsioni più basse e mischiare hardcore, punk e sludge in un mix assolutamente pieno di malessere e dolore (ecco da dove prende il nome il gruppo): c’è tutto quello che c’era genuinamente quando son nati il punk ed il metal, l’inadeguatezza che si sente addosso chi vive in una provincia noiosa, dove tutto si ripete sempre uguale a se stesso all’infinito, giorno dopo giorno, dove o ti omologhi o sei destinato ad essere un diverso, additato da tutti come la pecora nera. Da un gruppo che conclude la presentazione con un “Vaffanculo” non ci si può certo aspettare che segua le regole della società e quindi sotto allora con “Terrorizer”, punk esplosivo in stile Motörhead che va a cozzare col southern metal, con il finale che assume i toni di una cavalcata strumentale fra le paludi; “Unsane” è più dilatata all’inizio salvo poi accelerare e proseguire gettandosi in un finale torridamente acido. “Church Of Speed” riesce ad inserire spunti che passano tangenti al death metal, specie nella vocalità, corredando il quadretto poco rassicurante con un assolo marcio e potente per concludere il demo con “Take It Or Leave It”, traccia più varia dal punto di visto ritmico: da sottolineare la resa sonora volutamente grezza del prodotto che conferisce a questo demo una valenza ancora più gradevole, dato il genere proposto, che non può che farci aspettare impazienti l’album che la band sta registrando. I Sore sono tutto ciò che di marcio c’è intorno a noi, sotto ogni punto di vista: prendere o lasciare.