7.5
- Band: SORTILÈGE
- Durata: 00:46:58
- Disponibile dal: 03/03/2023
- Etichetta:
- Verycords
Spotify non ancora disponibile
Apple Music:
Per la gioia di tutti i seguaci dell’heavy metal più classico e dei cultori del sound ottantiano, si rifanno vivi i francesi Sortilège con un disco davvero possente che risponde al nome di “Apocalypso”. La formazione, nata nel 1981, ai tempi venne considerata una vera e propria rivelazione capace di dare alle stampe un paio di lavori di assoluto valore come “Métamorphose“ e “Larmes de Héros” – quest’ultimo recentemente ristampato – prima di sciogliersi per dissapori interni.
Eppure, non è la prima volta che una band si rifaccia viva dopo molti anni grazie alla passione messa in campo da Oliver Weinsheimer ed il suo stoico Keep It True Festival in Germania: riuniti nel 2019 dopo trent’anni per esibirsi allo storico appuntamento tedesco, i Sortilège hanno infatti riacceso la fiamma e, dopo la raccolta data alle stampe nel 2021 a nome “Phoenix” (che conteneva alcuni brani storici ri-registrati oltre ad un paio di inediti), questo “Apocalypso” si può considerare come il vero e proprio ritorno discografico.
Attorno a Christian ‘Zouille’ Augustin, cantante e unico membro rimasto rispetto alla formazione originale, troviamo una band totalmente rinnovata che con dedizione vuole portare avanti il nome dei Sortilège. Dieci brani compatti per cinquanta minuti scarsi di buona musica, cantati in lingua francese e accompagnati da una produzione ben congeniata, potente ed esaltante, dove il gruppo riesce ad esprimersi con un’elevata carica grazie a riff decisi e melodie cantate dalla voce intensa e a tratti ruvida del bravo frontman francese.
L’album colpisce fin dall’inizio con l’energica e vigorosa “Poseidon” e la sua andatura medio-alta che si apre su un coro ben assestato; i Nostri sono in buonissima forma e lo dimostrano con l’inno heavy metal, roccioso e diretto, che risponde al nome di “Attila”.
Ma “Apocalypso” non è un disco banale, e attorno a composizioni compatte come le martellanti “Walkyrie” e “Trahison” o la classica ed oscura “Vampire”, trova spazio qualche momento più ragionato e ricercato come “Derrière Les Portes De Babylone”, dalle tinte progressive dove sonorità orientali – suonate in collaborazione con la band tunisina Myrath – si inseriscono alla perfezione durante la fase centrale, alzando il livello di pathos. Si continua poi con le melodie più dirette e catchy della piacevole “Le Sacre Du Sorcier” che colpisce con un gran bel refrain e chiude poi con gli otto minuti epici e ricchi di passione della title-track, la quale appassiona con la sua andatura sorniona sulla quale si stampano cori intensi, in grado di esplodere con vigore ergendosi con carattere tra le note trascinanti delle chitarre suonate da Bruno Ramos e Olivier Spitzer.
I Sortilège si rifanno vivi con un’ispirazione che sempre avremmo sperato per un comeback come questo. Non si può che riconoscere come il quintetto francese abbia messo a segno un disco di puro heavy metal, che gli storici seguaci della band o più semplicemente chi segue con dedizione le sonorità più classiche potranno certamente apprezzare.