7.5
- Band: SPECTRAL VOICE
- Durata: 00:21:21
- Disponibile dal: 16/03/2015
- Etichetta:
- Dark Descent
- Iron Bonehead Prod.
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Nonostante sia improbabile che un ipotetico nuovo lavoro in studio riesca anche solo a lambire il livello qualitativo di album come “The IVth Crusade” o “Those Once Loyal”, un gruppo come i Bolt Thrower manca terribilmente alla scena death metal odierna. I britannici si sono “auto-esclusi” dal cosiddetto mercato ormai da diversi anni, scegliendo di limitare la propria attività alle esibizioni dal vivo, e da allora non si può dire che molte formazioni abbiano provato a sostituirli, anche se è indubbio che l’influenza della band di Barry Thomson si faccia regolarmente sentire qua e là. Questi Spectral Voice, ad esempio, sono una realtà che ci sentiamo di caldeggiare a tutti coloro che hanno a cuore quel death metal sporco e ultra possente tipico dei Bolt Thrower degli inizi (tardi anni Ottanta). “Necrotic Doom” è in effetti un EP d’esordio che potrà piacere a molti: un lavoro magari non destinato a spiazzare completamente i più esperti cultori underground, ma che senz’altro regala una manciata di canzoni con le quali è facile creare una immediata empatia. Premendo il tasto ‘play’, la distorsione dell’iniziale “Rotting Auras” fa venire il dubbio di avere scelto per sbaglio “Realm Of Chaos”, tanto la crudezza delle chitarre e il modo in cui i riff vengono concetenati ricorda il vecchio capolavoro dei maestri inglesi. Gli Spectral Voice puntano parecchio su riff quadrati e sul caro vecchio groove, accelerando e decelerando le ritmiche in continuazione, ma senza mai toccare chissà quali velocità. L’idea di un carro armato che procede solido e minaccioso è quella più calzante per descrivere queste trame e anche qui il rimando all’immaginario tipico dei Bolt Thrower non è casuale. Le chitarre, ipersature, riempiono tutti gli spazi, mentre il growling, denso e cavernoso, quando interviene pone un ulteriore strato di fuliggine su questo moto virulento, suggerendo digressioni in territori doom e allacciando collegamenti con atmosfere care a gruppi più recenti come Krypts, Cruciamentum e Undergang. D’altronde, proprio come questi ultimi, gli Spectral Voice possiedono l’energica sfrontatezza della gioventù e la tendenza a non scendere ad alcun tipo di compromesso. La prova definitiva che gli statunitensi ci sappiano fare si ha con “Diffluence of Ruined Graves”, pezzo che raggiunge gli otto minuti in un saliscendi rabbioso e sentito, con le chitarre che a tratti sguainano fugaci rintocchi melodici come se fossero delle baionette. Insomma, “Necrotic Doom” costituisce per la band del Colorado un’ottima credenziale di accesso nel panorama death metal, con l’augurio che alla prossima uscita l’asticella venga collocata ancora più in alto.