SPIRIT POSSESSION – Of The Sign…

Pubblicato il 28/03/2023 da
voto
7.5
  • Band: SPIRIT POSSESSION
  • Durata: 00:41:52
  • Disponibile dal: 31/03/2023
  • Etichetta:
  • Profound Lore

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Ci sono tanti modi per una band al secondo disco di confermare la bontà del debutto, e quello prescelto dagli Spirit Possession è di ripercorrere esattamente quanto proposto dall’omonimo lavoro del 2020, con la stessa aggressività, ancora più tiro e una produzione ancora più potente.
Di fatto il nuovo “Of The Sign…” riprende esattamente le stesse coordinate di quanto hanno già dimostrato di saper fare molto bene i due di Portland, ovvero un black metal all’americana abbondantemente spruzzato di heavy metal anni ‘80, sotto l’egida di nomi quali Venom, Hellammer, Celtic Frost (sentite la delicatissima “Practicioners Of Power” per conferma), ma anche Darkthrone, Aura Noir, Tormentor.
Il risultato è un album potente, gustoso, che pur marciando all’interno di un caos mefistofelico riesce a far distinguere ‘melodie’ ben chiare e memorizzabili, riff molto potenti ed efficaci (che in alcuni casi vanno direttamente a richiamare la Scandinavia d’anni ‘90, come nel caso di “Second Possession”) e in generale un groove micidiale permeante tutto “Of The Sign…”, che porta i quasi tre quarti d’ora di musica qui proposti a volare via molto più velocemente di quanto il genere potrebbe suggerire.
I brani hanno tutti una ragione d’esistere, senza che vengano mai esacerbati da inutili scorribande di mera violenza volta solamente a dimostrare quanto malvagi siano i musicisti coinvolti, bensì si riesce a creare una brada cattiveria da cantina oscura, dove si respira aria di heavy metal estremo grezzo e bastardo, e in tal senso gli Spirit Possession ricordano quasi un progetto come i Midnight (l’accostamento è più attitudinale che altro), e non manca qualche lontano rimando black thrash (non abbiamo di certo nominato gli Aura Noir a caso!).
La prova del duo americano è decisamente felice: le chitarre di S. Peacock (sei corde anche negli Ulthar) sono graffianti, e rispetto al debut hanno forse una grinta in più nel variare continuamente in qualcosa di esaltante e galoppante, mentre anche il lavoro dietro le pelli di A. Spungin è feroce e senza sbavature e piuttosto vario, rendendo il tutto un ascolto non stancante e che riesce a non diventare mai ‘sottofondo’, forse uno dei peggiori outcome per un album musicale non ambient. Se vogliamo trovare un difetto è che forse la musica degli Spirit Possession viaggia un po’ troppo su di un’unica marcia, rendendo i brani un po’ troppo figli dello stesso momentum creativo e senza una grandissima evoluzione compositiva con il precedente lavoro, ma, insomma, se il risultato spacca così tanto i denti, che appunto dovremmo poi fare a questi ragazzi?

TRACKLIST

  1. Orthodox Weapons
  2. Second Possession
  3. Of the Sign​.​.​.
  4. Inhale the Hovering Keys
  5. The Hex
  6. Practitioners of Power
  7. Hierarchical Skin
  8. Enter The Golden Sign
  9. The Altar
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