SPIRITBOX – Eternal Blue

Pubblicato il 21/09/2021 da
voto
8.0
  • Band: SPIRITBOX
  • Durata: 00:43:20
  • Disponibile dal: 17/09/2021
  • Etichetta:
  • Rise Records

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In un 2021 in cui X-Factor abolisce le distinzioni di genere e le piattaforme di streaming sfornano nipoti di Nikita che johnwickano come se non ci fosse un domani, poteva la nostra musica preferita essere da meno nel ribadire la parità dei sessi? Ovviamente no e così in un colpo solo, dopo l’antipasto offerto dai Tetrarch, settembre ci regala le nuove uscite di Jinjer, Employed To Serve e Spiritbox, fortunatamente tutte di livello ben superiore rispetto ai film da cassetta di Netflix e Amazon Prime. Pur essendo i più giovani a livello discografico, i tre sono ormai sulle orecchie di tutti da un paio d’anni grazie ad una manciata di singoli/video che hanno fatto venire l’acquolina in bocca per “Eternal Blue”, debutto sulla lunga distanza su Rise Records. Per chi si fosse sintonizzato ora all’ascolto, il sound dei canadesi è un post-prog-core che gioca molto sui contrasti, partendo dalle basi (Deftones, Tool) ma suonando moderno come i nuovi classici del genere (Tesseract, Northlane, Loathe). Il fattore distintivo è ovviamente la timbrica di Courtney LaPlante, che fin dall’opener “Sun Killer” aggiunge all’equazione il fattore Evanescence, ma non aspettatevi di sentire cantare Amy Lee su una base djent: Courtney dai capelli blu (avrà lo stesso parrucchiere dalla connazionale Alissa White Glutz?) fluttua sulle note con la grazia di una ballerina, ma sa anche colpire duro quando serve, e già la successiva “Hurt You” mette le cose in chiaro con un micidiale contrasto clean/growl su un tappeto industrial-core che mette il pezzo da novanta sul groove. Glitch di Code Orange affiorano su “Yellowjacket”, dove la parte clean è affidata a Sam Carter degli Architects, prima di tornare nell’empireo con “The Summit”, una sorta di pop-djent irresistibile nella sua accessibilità ma senza voler arrivare al pubblico da Virgin Radio. Il resto della tracklist si muove in equilibrio tra questi due estremi: da un lato “Secret Garden”, la titletrack o la minimalista “We Live In A Strange World” titillano l’udito muovendosi sinuose come l’ipnotico artwork di copertina, dall’altro mazzate dissonanti a là Gojira come “Silk In The String” mostrano il lato più aggressivo alla stregua di “Holy Roller”, brano che li ha fatti conoscere al grande pubblico più di un anno fa; citazione finale d’obbligo per la chiusura affidata a “Constance”, delicata dedica alla nonna affetta da demenza senile. Pensare che Courtney e suo marito (il chitarrista Mike Stringe) abbiano fatto entrambi parte dei cartooneschi Iwrestledabearonce fa ancora più impressione, ma non lasciatevi ingannare dalle apparenze: in attesa di vederli un giorno riempire i palazzetti con i Jinjer, là dove ora ci sono Within Temptation ed Evanescence, non fatevi scappare “Eternal Blue”, un disco affascinante e duro come il più prezioso degli zaffiri.

TRACKLIST

  1. Sun Killer
  2. Hurt You
  3. Yellowjacket (feat. Sam Carter of Architects)
  4. The Summit
  5. Secret Garden
  6. Silk In The Strings
  7. Holy Roller
  8. Eternal Blue
  9. We Live In A Strange World
  10. Halcyon
  11. Circle With Me
  12. Constance
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