SPIRITWORLD – Deathwestern

Pubblicato il 30/11/2022 da
voto
7.5
  • Band: SPIRITWORLD
  • Durata: 00:31:12
  • Disponibile dal: 25/11/2022
  • Etichetta:
  • Century Media Records

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Stu Folsom è uno di quei personaggi da salvaguardare: l’architetto dietro il progetto Spiritworld è un uomo mosso esclusivamente dall’amore della musica, uno di quegli artisti che si è immerso totalmente nelle sue influenze, musicali e non, e ha costruito un microcosmo vivido e pulsante. Attraverso la passione per Slayer, Strife, Merauder, Bolt Thrower, Sepultura e Cro-Mags ha abbandonato velocemente gli esordi punk per dedicarsi ad un metal fortemente influenzato dai suoi paladini, immergendo i suoi Spiritworld in un universo molto dettagliato dal quale egli stesso ha realizzato una serie di novelle (“Godlessness”) tra il western pulp di Louis L’Amour, le storie di cowboy di Cormac McCarthy e l’horror di Clive Barker.
Il secondo disco “Deathwestern” promette di espandere la storyline proseguendo sulla falsariga del buon debutto, lasciando al macabro, al western e al deserto qualche skit, le liriche e l’artwork. Se l’orchestratore cita molti ispiratori, dai White Zombie agli Obituary, in tutta onestà continuiamo a sentire in continuazione gli Slayer, che svettano come influenza primaria in maniera incontrastata tra riff malefici, assoli e ‘dive bomb’ che sembrano usciti dalla Dean di Kerry King. L’intro western intima di scegliere se essere ‘con o contro Cristo’, successivamente la scelta sembra evidente, con brani che dimostrano quanto agli Spiritworld non piaccia menare il can per l’aia. La battagliera title-track, “Purafied In Violence” e “Relic Of Damnation” sono pezzi spessi, ignoranti e diretti che buttano tra lo Slayer-core quell’aggressività sudata tipica degli Hatebreed e quella prominenza vocale dei primi Mastodon. “Moonlit Torture” scomoda Dwid Helion degli Integrity ed osa oltre il vandalismo hardcore con i riff più personali del disco. “Ulcer” mette in tavola swedish death, il groove metal di New Orleans e i Sepu di “Chaos A.D”. Come non amare infine la cowbell in “Crucified Heaten Scum”?
Come avrete capito, siamo sul tracciato del primo capitolo, con la stessa foga, la stessa convinzione e lo stesso livello di divertimento. E’ vero, non si tratta di una proposta strettamente personale, ma non si cade mai nel plagio e, bene o male, cominciamo a riconoscere la penna in caratteristiche e modalità riconoscibili. Per quanto riguarda la gimmick, invece, chi siamo noi per non concedergliela, visto quanto bene è dimostrato funzioni, soprattutto quando è così ben caratterizzata, dettagliata e diversa da ogni band in circolazione?
C’è un nuovo sceriffo in città: potete essere certi che la carneficina di demoni e zombie avverrà su dieci tracce dritte, cazzute e punitive.

TRACKLIST

  1. Mojave Bloodlust
  2. DEATHWESTERN
  3. Relic of Damnation
  4. Purafied in Violence
  5. U L C E R
  6. Committee of Buzzards
  7. The Heretic Butcher
  8. Moonlit Torture & Genital Mutilation
  9. Crucified Heathen Scum
  10. Lujuria Satánica
  11. 1000 D E A T H S
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