7.0
- Band: SPITE EXTREME WING
- Durata: 00:54:45
- Disponibile dal: 12/05/2008
- Etichetta:
- Avantgarde Music
- Distributore: Masterpiece
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Con “Vltra” termina la carriera di una delle black metal band più particolari che siano mai uscite dal sottobosco italico, ovverosia gli Spite Extreme Wing. Il leader Argento infatti ha deciso di dedicarsi ad altri progetti in futuro, lasciandoci questo ultimo lavoro come una sorta di testamento spirituale. La musica del genovesi è divenuta più ricca che in passato ed il loro black metal viene caricato di umori progressivi e settantiani, oltre che di espliciti rimandi punk, come già nel precedente “Non Dvcor, Dvco”; il risultato finale, per quanto non manchi di fascino, è però a tratti troppo confusionario per colpire davvero nel segno. “Vltra” è senza dubbio un grosso passo in avanti a livello di innovazioni, grazie all’introduzione di strumenti tipicamente old fashioned come ad esempio il mellotron o l’Hammond su strutture black punk, ma non è sempre detto che basti avere idee originali per ottenere un risultato strabiliante. Detto questo, va comunque precisato che nel complesso gli Spite Extreme Wing ci sanno fare ed il loro black di concezione “evoliana” cantato in italiano riesce a colpire l’immaginario. Certo, a leggere i testi, l’influenza del filosofo Julius Evola sembrerebbe meno marcata, anche se una certa rappresentazione metafisica dell’esistenza, unita al misticismo di determinati passaggi lirici e ad un’epica latente presente a livello musicale lascia intendere che Argento, pur senza citarlo apertamente, si ispiri direttamente a lui per comporre la propria musica. Musicalmente parlando le composizioni, pur seguendo un fil rouge comune, passano dal punk rock di “IV” al black tout court di “II”, fino ad arrivare alla vera quadratura del cerchio con “V”, dove realmente il progressive si fonde con il black punk dando vita ad un insieme eccellente. Peccato che diversi riff di chitarra, opera dello stesso Argento, tendano a ripetersi immutabili lungo tutto il lavoro. Da segnalare anche “X” che è una cover di “Helter Skelter” dei Beatles cantata dal singer dei grandissimi Forgottten Tomb. In conclusione ci sentiamo di consigliare “Vltra” a tutti gli amanti della band, certi che comunque sia sarà un album che genererà opinioni contrastanti tra di loro e che comunque fotografa con precisione una band che non ha avuto paura di rischiare in prima persona, sia a livello musicale che concettuale. A voi il giudizio finale.