7.0
- Band: ANTIGAMA , PSYCHOFAGIST
- Durata: 00:30:09
- Disponibile dal: 21/01/2012
- Etichetta:
- Subordinate Records
- Distributore: Masterpiece
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Molto interessante questo split che vede protagonisti i polacchi Antigama ed i nostrani Psychofagist; i motivi di interesse stanno tutti nella possibilità di mettere a confronto due idee di grindcore molto distanti sia tra di loro sia dalla concezione base che del grind la maggior parte degli ascoltatori ha in mente: quello di scuola Napalm Death/Terrorizer, giusto per intenderci. In più – fattore non di poco conto – i nove brani qui presenti sono assolutamente inediti! Ad aprire le danze sono gli Antigama, che in questo frangente puntano tutto sull’alternanza tra atmosfere noisy e sintetiche e sfuriate tipicamente grindcore, per un risultato finale buono solamente a tratti. Ad esempio, “Paranoia Prima”, pur con la sua lunghezza forse eccessiva, riesce a colpire nel segno grazie ad un incedere lento e spiazzante ed al proprio afflato che miscela il grindcore al noise ad all’industrial. Meno bene la successiva “For Just One Breath”, dove i ritmi si alzano, ma dove vengono meno quelle atmosfere malsane da agglomerato industriale in abbandono. Quando ai polacchi subentrano gli Psychofagist, naturalmente, il tutto si complica ulteriormente, dato che i Nostri – come loro solito – puntano tutto su di una sorta di jazzcore estremo ed imprevedibile, con l’incredibile basso di Marcello Sarin a dominare la scena. Chi già apprezza i novaresi non potrà che gioire di questi nuovi brani, 100% Psychofagist; le cose migliori arrivano all’altezza di “Carne Tremula Marcia” – con le sue sperimentazioni rumoriste subito spazzate via da un turbinìo di note incredibile che coniugano la difficoltà del jazz con l’impatto del metallo più estremo – e della conclusiva “Misery Is The River Of The World”, brano di Tom Waits che i ragazzi reinterpretano alla loro maniera, riuscendo però a farlo rimanere riconoscibile, perlomeno in controluce. Le atmosfere alla Tim Burton dell’originale qui sono sostituite dalla furia cieca alternata a delle svisate bluesy e jazz eccezionali. Quindi pollice decisamente levato per gli Psychofagist, mentre gli Antigama mettono in mostra delle ottime intenzioni non sempre suffragate da un songwriting ottimale. Buon lavoro, comunque.