6.5
- Band: FORGOTTEN TOMB , WHISKEY RITUAL
- Durata: 00:17:30
- Disponibile dal: 24/12/2011
- Etichetta:
- Lo-Fi Creatures
- Southern Apocalypse Records
Spotify:
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Chi era GG Allin? Per chiunque abbia un minimo di conoscenza della scena hardcore-punk la domanda potrà apparire stupida e banale, data l’importanza del personaggio sia a livello musicale che iconografico; per coloro i quali non lo conoscessero, diciamo solamente – senza tanti giri di parole – che GG Allin ha rappresentato per anni l’essenza più pura e nichilista del punk. Scioccante dal vivo, esuberante su disco, non ha mai perso di vista l’ottica del do it yourself che negli anni lo ha portato a comporre centinaia di brani per decine di band differenti, alcune ottime, altre pessime, ma tutte con un’attitudine che oggi nessuno ha più. Gli italiani Whiskey Ritual, insieme ai Forgotten Tomb, decidono di omaggiare GG con questo split contenente sei brani del compianto singer, morto di overdose nel 1993; entrambe le band riescono a tirare fuori la loro anima più punkeggiante, anche se in questo frangente i Whiskey Ritual paiono più convincenti, in virtù di una maggiore sporcizia esecutiva che avvicina maggiormente i tre brani da loro coverizzati allo spirito originario. La tracklist del lavoro la potete trovare come sempre qui sotto, noi non perderemo molto tempo nel descrivere i brani, dato che si tratta di puri concentrati di anarco-punk infarcito di eroina, alcol e puttane, sopra ai quali pare di vedere impressa a fuoco la “A” cerchiata simbolo di un’epoca e di una generazione. Semmai è interessante vedere come un gruppo tutto sommato colto ed elegante come i Forgotten Tomb si spogli di tutti gli orpelli e vada a scoprire il lato selvaggio e nichilista della propria natura, tramite una forma espressiva che con tutta evidenza i piacentini hanno nel loro DNA. Il tributo a noi pare prodotto con onestà e guidato da una reale stima verso Allin, che traspare dietro ad ogni singola nota. Certo, il potenziale carico distruttore dei brani originali è piuttosto lontano e, presumibilmente, oggi in pochi riuscirebbero a rendere quella montagna di negatività davvero credibile ed efficace al 100%. Plaudiamo comunque al progetto, utile perlomeno per riportare alla mente uno dei più grandi artisti punk della storia e magari per avvicinare le giovani leve a quella musica rivoltosa ed irriverente che negli anni si è trasformata, modificata, evoluta, melodicizzata e normalizzata, finendo per perdere il suo significato originario.