6.5
- Band: GOTTESMORDER , RED APOLLO
- Durata: 00:12:32
- Disponibile dal: 03/07/2013
- Etichetta:
- Alerta Antifascista
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Grandi amici e ora anche compagni di etichetta, i “nostri” Gottesmorder e i tedeschi Red Apollo siglano ufficialmente il loro sodalizio con questo breve split per Alerta Antifascista, punto d’incontro tra due modi piuttosto similari di intendere la musica. Dei primi non parliamo da diverso tempo, seppur ben impressionati dalle buone prove dal vivo e dal convincente omonimo EP, piccolo micro-universo in cui il post-black di Wolves In The Throne Room e primi Altar Of Plagues veniva snocciolato da capo a piede con la dedizione di chi crede realmente in quelle che suona. “Winds Shadow” non fa altro che confermare quanto di buono avevamo trovato: un drumming pesante e secolare, le urla profonde a stagliarsi sopra le cavalcate sciamaniche, la dilatazione atmosferica delle chitarre che permane per tutta la durata del brano. A fronte di tutto questo, la curiosità di poter affrontare il loro modus operandi su un vero e proprio LP di inediti è alta. I secondi, i Red Apollo, sono invece da qualche mese sul mercato con il loro validissimo “Marche Funèbre”, un concentrato di sonorità “post” a cavallo tra Amenra e Fall Of Efrafa che ora tenta di evolversi, provando ad addensarsi in uno scenario nero e soffocante. “The Obsession Of The Earth” è un pezzo prepotente, cieco, quasi insensibile verso tutto ciò che lo circonda, dilatato nei tempi ma sostenuto da trame chitarristiche al limite tra impennate elettriche e discese nel pantano sludge. Si denota una voglia maggiore di conferire al suono un aspetto tragico, ampiamente enfatizzato rispetto alle primitive evoluzioni dei colleghi Gottesmorder – questi ultimi, di un gradino sotto se paragonati alla consapevolezza compositiva del quartetto di Dortmund. Due brani che rimangono ancorati a certi dettami musicali sentiti e risentiti, tuttavia ampiamente apprezzabili nella loro accentuata prevedibilità. Per gli amanti, un giro sulla pagina bandcamp dell’etichetta è consigliato.