6.5
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Dopo il fortunato tour europeo estivo, i Rosetta tornano a farsi sentire con un nuovo split che li vede protagonisti con i connazionali Junius, band fra l’altro sul punto di esordire per un’etichetta importante come la Prosthetic, che rilascerà il loro nuovo full-length a fine ottobre. Sono proprio questi ultimi a occupare il “primo lato” dello split: “A Dark Day With Night” mostra subito tutte le caratteristiche del loro sound, il quale ruota attorno a uno scheletro post rock su cui si stagliano chitarre e melodie vocali che si rifanno tanto alla scena indie quanto alla wave britannica di una trentina di anni fa. La voce, ad esempio, sembra spesso voler richiamare Morrissey e i suoi The Smiths, anche se il carisma e la padronanza di quest’ultimo per ora paiono ancora obiettivi distanti per il gruppo di Boston, che sotto questo punto di vista appare un po’ troppo “impostato” e poco spontaneo. Niente da dire, invece, sulla musica, che effettivamente miscela diversi spunti con buona logica e ispirazione. I Rosetta replicano quindi con “TMA-3”, pezzo già proposto ogni tanto nell’ultimo tour e facilmente annoverabile in quel repertorio di “metal per astronauti” della formazione. Lo stile è infatti molto vicino a quello messo in mostra sull’ultimo “A Determinism Of Morality”, soltanto un po’ più ruvido, complice anche una produzione che, se paragonata a quella dell’album, risulta indubbiamente più “povera”. In ogni caso, tutti gli elementi dello stile del quartetto ci sono: dal drumming ondulatorio alle chitarre liquide, sino ad arrivare agli accenni pinfloydiani e allo screaming di Michael Armine. Sicuramente, una canzone che non avrebbe affatto sfigurato nell’ultimo full-length, tanto da farci ipotizzare che sia stata scritta durante le medesime sessioni. In definitiva, abbiamo fra le mani uno split solido, che ci sentiamo immediatamente di consigliare ai fan di queste due realtà. Inoltre, ogni CD contiene un codice per scaricare gratuitamente due ulteriori tracce: la sorpresa dei Junius è una cover degli alternative rockers Hum, mentre quella dei Rosetta è un curioso omaggio ai Soundgarden sottoforma di una rivistazione di “4th Of July”.