7.0
- Band: SPOIL ENGINE
- Durata: 00:44:30
- Disponibile dal: 15/11/2019
- Etichetta:
- Arising Empire
- Distributore: Warner Bros
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In un periodo storico favorevole per il girl power in salsa metal – con nomi nuovi come Jinjer e Infected Rain in rampa di lancio e band storiche come Lacuna Coil ed Arch Enemy sempre più in prima linea, non potevano mancare all’appello gli Spoil Engine, passati finora un po’ in sordina (nonostante un esordio dieci anni fa su Roadrunner e il passaggio su Arising Empire con il precedente “Stormsleeper”, in concomitanza con il cambio di sesso dietro al microfono), ma pronti a conquistare il proprio posto al sole con questo “Renaissance Noire”. Parafrasando Rudi Garcia, e similmente a quanto fatto dagli Arch Enemy, la band belga sembra voler mettere la venticinquenne Iris al centro del villaggio, con il mastermind Steven Sanders e la sezione ritmica ad accompagnarne le tumultuose gesta nel segno di un ‘modern groove metal for the masses’ da battaglia. Niente che non si sia già sentito più volte, ma nondimeno l’anthemica “R!IOT” e la più suadente “Medicine” affascinano le nostre orecchie come gli ultimi modelli di AirPods, fino all’esaltazione definitiva dettata dal duetto con Jeff Walker in “The Hollow”. Tra una molotov e l’altra, nella parte centrale della tracklist i quattro trovano anche il tempo di infilare qualche passaggio più cadenzato e arrangiamenti più ricercati (“Venom”, “Golden Gage” e “Frostbite”), a riprova di una maturità compositiva che esula dai confini più stretti del genere. Se pur accessori, meritano un encomio anche l’artwork di copertina a cura di Adrian Baxxter e la potentissima produzione a cura della band stessa, corollario di un quarto disco ben curato sotto ogni punto di vista. Fan e detrattori di Arch Enemy e Devildriver sanno già come regolarsi (in un senso o nell’altro); per chi si pone nel mezzo, il consiglio è di investire comunque un po’ di banda su “Renaissance Noire”: potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa.