STARBYNARY – Dark Passenger

Pubblicato il 03/12/2014 da
voto
7.0
  • Band: STARBYNARY
  • Durata: 01:03:21
  • Disponibile dal: 01/12/2014
  • Etichetta:
  • Bakerteam Records
  • Distributore: Audioglobe

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Esce sotto Bakerteam il disco di debutto di questa bella realtà italiana, formata dal’ex cantante dei Derdian Joe Caggienelli e dai suoi compagni di viaggio Luigi Accardo (tastiere) e Leo Girardi (chitarre). I tre, aiutati dal batterista Diego Ralli e da niente meno che dall’attivissimo Michael LePond (Symphony X) al basso, partono dalle vicende di sangue del ‘serial killer di assassini’ della TV Dexter Morgan, proponendoci in questa sede un concept di dieci brani basato sull’omonima serie televisiva. Il veicolo scelto per raccontarci le sanguinose gesta del biondo killer è un possente power/prog dalla forte matrice tricolore, a volte influenzato da qualche influsso sinfonico, a volte incupito da piccole ombre dal sapore gothic. Musica complessa e potente per canzoni lunghe, che spesso e volentieri toccano i sei/sette minuti di durata e in un caso, la conclusiva suite “The End Begins” arrivano anche ai venti primi! La partenza del disco è affidata alla misteriosa intro “Before The Dawn…” che predilige cupi suoni di tastiera per creare un clima sospeso e sinistro. L’esplosione elettrica la troviamo subito dopo, con la successiva “…Dawn Of Evil” la quale, come si confà ad un opener di un disco di questo genere, ci colpisce duro. Il muro massiccio di chitarre fa da pesante contraltare alle vivaci melodie, e il brano passa veloce, interrotto nel mezzo da una pomposa e cinematografica sezione centrale ricca di cori e orchestrazioni. Più oscure sono le successive “Dark Passenger” e “Blood” che, pur rimanendo sotto la soglia dei sei minuti, cominciano a presentare una prevalenza della componente progressiva su quella power, soprattutto in occasione della prima, che con i suoi intricati fraseggi segna un costante avvicinarsi alle sonorità di Lanfear, Epysode e alcuni Symphony X. Più diretta invece è la seconda, che nella sua zona centrale trova anche lo spazio per infilare un accelerazione degna dei migliori Helloween, con tanto di refrain super orecchiabile a sancire le sorti di un pezzo che tuttora resta tra i nostri preferiti di questo lavoro. “Reflections” non è che il breve interludio pianistico che fa da introduzione a “Codex”, brano cupo e oscuro, caratterizzato però da buone melodia al seguire di un intro chitarristica abbastanza sinistra. Più che in altri brani emerge qui l’importanza strutturale dei tasti di Accardo, che dipingono preziosi arabeschi e punti luce sonori che impreziosiscono la struttura di un brano altrimenti forse un po’ dispersivo e caratterizzato da melodie meno incisive. Dopo questa svolta più simile agli Evergrey attuali che ad altre band, troviamo un brano invece più frizzante e scorrevole dal titolo “The Ritual – Modus Operandi”. Introdottoci da un azzeccato fraseggio di tastiera, l’intero pezzo gode ancora della bravura di Accardo alle tastiere, il quale si rivela ancora protagonista creando piacevoli contrasti con la complessa ritmica sottostante disegnata dal chitarrista Girardi. Dopo questi brani che ci hanno aiutato a capire come il sound della band non dipenda solo dalle melodie create dal bravo Caggianelli, ascoltiamo infine i brani più difficili, gli ultimi tre, con una mentalità più disposta. “My Enemies” è un pezzo duro sulla linea dei Labyrinth di “Freeman”, gradevole ma un po’ seppellito dalle velleità guerresche di un Girardi più aggressivo. Lo spazio per la melodia rubato dalle strofe viene però restituito con gli interessi dall’arioso ritornello e dalla successiva “Look Around, Turn Away!”, quanto di più simile ad una ballad troveremo in questo album. Capitolo conclusivo è la già citata suite “The End Begins”, una ventina di minuti dedicati al riassunto dell’intero ventaglio di influenze mostrato nell’album: un brano difficile ma che sa donare momenti di indiscussa bravura. Il prodotto, insomma, è decisamente buono e competitivo, e perde quel fatidico mezzo voto che lo separa dalla zona hot solo per l’eccessiva prolissità di alcune parti e il suono un po’ troppo spinto della chitarra, che alle volte nasconde i movimenti di basso (povero LePond!) e batteria. Un grande applauso va invece al tastierista Accardo, che in più di un passaggio ci ha letteralmente cambiato il giudizio sul brano grazie alla sapiente scelta dei suoni e delle atmosfere. Bravi!

TRACKLIST

  1. Before The Dawn…
  2. …Dawn Of Evil
  3. Dark Passenger
  4. Blood
  5. Reflections
  6. Codex
  7. The Ritual - Modus Operandi
  8. My Enemies
  9. Look Around, Turn Away!
  10. The End Begins
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