STEEL ASSASSIN – War Of The Eight Saints

Pubblicato il 21/04/2025 da
voto
9.0
  • Band: STEEL ASSASSIN
  • Durata: 01:04:09
  • Disponibile dal: 12/09/2007
  • Etichetta:
  • Sentinel Steel

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I primi anni del nuovo millennio sono anni di rinascita per tutto il metal classico. Se già al tramonto del ventesimo secolo il vento stava cambiando, complice soprattutto l’ondata del power metal melodico, negli anni 2000 riemergono tendenze strumentali sepolte dalle sabbie del tempo. Ed è così che avvengono rinascite artistiche impensabili, reunion di nomi più o meno grossi degli anni ’80, spuntano festival minori che andranno a segnare indelebilmente quella stagione metallica. Qualcosa sopravvivrà negli anni a venire, qualcosa sfiorirà, alcuni album usciti in quel periodo lasceranno il segno, altri giusto un momento simpatico e spensierato nella mente di chi li ha ascoltati.
Anche nel nostro paese, per merito di alcuni devoti appassionati, si assistono a tentativi di dare rilevanza e slancio agli umori underground, attraverso manifestazioni che possano mettere in luce quanto di buono sta accadendo nella scena. Purtroppo durato solo pochi anni, ma offrendo prima della sua scomparsa una manciata di edizioni con line-up da far tremare i polsi, all’altezza dei migliori happening nordeuropei sul tema, il Play It Loud bresciano fu in grado di accogliere su suolo italiano band che mai avremmo pensato di poter ammirare dal vivo.
Tra costoro, a chi scrive rimase nel cuore una orgogliosa e carismatica esibizione degli Steel Assassin all’edizione 2008, quando il gruppo si era da poco riformato e aveva da qualche mese dato alle stampe il suo primo vero album “War Of The Eight Saints”. Uscito per la piccola casa discografica statunitense Sentinel Steel, quel full-length non ricevette l’accoglimento che avrebbe meritato, complici anche tempi non ancora così maturi – nonostante il discorso fatto poco sopra – per poter lanciare come si deve il classic metal venato di epos della formazione del Massachusetts. Nonostante, a ormai diciassette anni dalla sua uscita, il disco non abbia perso nulla del suo bellicoso, eroico fascino.
Fin dalla terremotante, forsennata opener “Hawkwood”, si percepisce quale delicato, perfetto equilibrio, tenga assieme il suono-Steel Assassin: un misto di power ed epic metal, suonato con metodica pulizia, spinta ritmica incessante, melodie guizzanti e assoli fulminei, espressivi. Un concentrato di classe ed energia, sul quale si staglia la vocalità di John Falzone, epigone più stradaiolo e proletario del leggendario John Bush. Una voce più sporca e meno estesa di quella del cantante degli Armored Saint, uguale però nell’essere orgogliosamente heavy metal, potente, orgogliosa e in grado da sola di scatenare fomento ed esaltazione.
“Curse Of The Black Prince” prosegue sulla stessa falsariga, esasperando una piacevole componente speed metal, una brutalità strisciante, qualche accento isterico tipico del genere, manna dal cielo in un contesto così ardentemente metallico. I ritornelli sono un altro formidabile punto di forza di un album belligerante, scritto in uno stato di beatitudine metallica e ispirazione come accade una volta sola nella vita di una band, almeno di quelle ‘normali’. La metrica di Falzone non lascia respiro, un attacco incrociato privo di grosse pause, per quanto strumentalmente gli altri membri siano da applausi e le interazioni chitarristiche sono tra le migliori sentite in quel periodo storico.
Anche aprendo un poco i ritmi, adagiandosi relativamente su ritmiche meno spasmodiche, gli Steel Assassin viaggiano sicuri e in pieno controllo – “Hill Of Crosses”, la cadenzata “Sword In The Stone” – sprigionando talento a piene mani qualsiasi cosa tocchino, almeno se limitiamo il nostro sentire a “War Of The Eight Saints”. Negli inni più barbari e selvaggi, i cinque salgono però ulteriormente di livello, suonando come un miracoloso incrocio di Omen, Agent Steel e Jag Panzer, come nella clamorosa “Merchants Of Force”, in “Tartarus” e “Barabbas”. L’album trasuda storia, mitologia, epica, forte di una passionalità che bisogna avercela dentro per davvero, non si può fare finta di possederla.
Non immuni alla finezza, al saper suonare più accorti e avvolgenti, gli Steel Assassin si dimostrano compositori sufficientemente elastici, pur all’interno dei confini di genere: ecco allora gli arabeschi vagamente orientaleggianti della comunque sconquassante “Bloodlust Quest “ – d’altronde, con quel titolo… – e della tormentata, lunga titletrack posta in chiusura.
La cosa veramente incredibile di “War Of The Eight Saints” è che sia stato inghiottito dalle spire dell’underground abbastanza in fretta, nonostante per qualche anno la formazione sia rimasta attiva e abbia pubblicato un buon secondo disco come “WWII: Metal Of Honor” nel 2012. Peccato che da lì in avanti le tracce si perdano e non si abbia in pratica più alcuna notizia sul gruppo e sui suoi componenti da parecchio. Un segno nella storia dell’heavy metal questa realtà americana l’ha lasciato e vale la pena andarla a riscoprire.

 

TRACKLIST

  1. Hawkwood
  2. Curse of the Black Prince
  3. Hill of Crosses
  4. Sword in the Stone
  5. Merchants of Force
  6. Bloodlust Quest
  7. Tartarus
  8. Metalfire
  9. Victory
  10. Barabbas
  11. War of the Eight Saints
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