6.0
- Band: STEEL PROPHET
- Durata: 01:02:26
- Disponibile dal: 04/07/2014
- Etichetta:
- Cruz Del Sur Music
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Ben dodici anni hanno dovuto attendere i fan degli Steel Prophet per riascoltare un album con il cantante storico ed elemento fondamentale della band, Rick Mythiasin. Il nuovo “Omniscient” segna infatti il ritorno del talentuoso vocalist alla corte del chitarrista e compositore Steve Kachinsky, fatto questo che automaticamente ci ha reso particolarmente curiosi e carichi di aspettative. Se però da un lato è un piacere sentire nuovamente una formazione in buona parte ricostituita rispetto ai suoi periodi d’oro, dall’altro non si può dire che il risultato ottenuto con questo disco sia all’altezza di quanto ci si attendeva. I brani mostrano infatti una discreta varietà e ispirazione ma nulla più e non sono molti gli episodi che lasciano realmente un segno. Complici in parte una produzione dai suoni – soprattutto di chitarra – non eccelsi e, risulta quasi difficile da dire, delle parti vocali non sempre azzeccate. Esatto, è proprio la prova di Mythiasin a non convincere in tutti i frangenti. La sua notevole estensione è sempre la stessa, ma a tratti si ha l’impressione che manchi qualcosa dal punto di vista dell’ispirazione della linea vocale e dell’interpretazione, che in più di un’occasione risulta un po’ forzata. Non mancano ad ogni modo pezzi ben riusciti, come “Trickery of the Scourge”, che ci rimanda quasi al bellissimo “Messiah” di quattordici anni fa, o le irruente “When I Remake the World (A Key Flaw)” e “Chariot Of The Gods”, riffatissime e impreziosite dalle solite parti di chitarra armonizzate tipiche del sound del gruppo. Come detto, però, troviamo anche episodi scarichi e noiosi, concentrati soprattutto nella seconda parte del lavoro. Esempi sono la statica e quasi dissonante “Funeral of Art” o l’anonima “Transformation Staircase”, rovinata da un ritornello ridondante e insipido, per non parlare della cover superflua e vocalmente non proprio ben riuscita di “Bohemian Rhapsody” dei Queen. All’interno di “Omniscient” gli spunti positivi propri dei vecchi Steel Prophet dunque non mancano, ma non si può dire che siano una costante di un lavoro che a conti fatti strappa una sufficienza ma nulla più. Un po’ poco, viste le aspettative.